Il 26 settembre 2025 la Cabina di Regia PNRR ha approvato la Proposta di revisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, elaborata seguendo le linee guida della Commissione europea contenute nella comunicazione NextGenerationEU – The road to 2026.
La revisione punta a chiudere correttamente i progetti avviati e a riorganizzare le risorse residue entro il 2026, in vista della scadenza definitiva del programma.
Il Ministro per le Politiche UE, Tommaso Foti, ha illustrato in Parlamento le modifiche principali e i prossimi passaggi verso l’approvazione europea.
💶 I numeri del PNRR aggiornati al 31 agosto 2025
- Interventi totali: 447.460
- Conclusi: 294.597
- In fase di chiusura: 28.128
- In corso: 106.214
- Progetti attivi: 96%
- Impegno di spesa: 148 miliardi €
- Rendicontato: 86 miliardi €
- Obiettivi ottava rata: 40 target, per una liquidazione da 12,3 miliardi € prevista entro novembre 2025
Se raggiunti, i fondi incassati dall’Italia arriveranno a 153 miliardi € su 194,4 miliardi € complessivi, pari al 78% dell’intero Piano.
🧭 Le nuove scadenze fissate da Bruxelles
La Commissione europea ha chiarito che non ci saranno proroghe:
Scadenza | Obiettivo |
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30 agosto 2026 | Rendicontazione finale delle spese |
30 settembre 2026 | Invio della liquidazione della decima rata |
31 dicembre 2026 | Ultima erogazione dei fondi UE |
In parallelo, ogni Stato potrà rimodulare risorse e rafforzare misure già esistenti, purché gli obiettivi restino raggiungibili nei tempi.
⚙️ Cosa cambia per le imprese: focus su Industria 4.0 e 5.0
Uno dei passaggi più significativi riguarda gli incentivi per la transizione digitale ed energetica:
«Aver voluto in modo estremo disciplinare Industria 5.0 avrebbe potuto consentire un maggior assorbimento della misura se fossero stati dati termini di proroga che invece vengono mantenuti al 31 dicembre 2025.»
Questo significa che:
- Industria 5.0 non sarà prorogata oltre il 2025 (almeno per ora);
- Le risorse residue verranno parzialmente riallocate per potenziare la Transizione 4.0;
- Il Governo sta lavorando a una nuova misura 2026 che unifichi 4.0 e 5.0 in un unico strumento nazionale (senza vincoli PNRR).
👉 In pratica: chi vuole beneficiare del credito d’imposta 5.0 deve completare gli ordini e le consegne entro il 31 dicembre 2025, con perizia entro febbraio 2026.
🌍 Altri settori toccati dalla revisione
- Programma GOL: 3 milioni di persone prese in carico e 484.000 già formate digitalmente (su 800.000 previste).
- PINQuA e MIT: probabile rimodulazione sul Piano complementare nazionale.
- Infrastrutture idriche: ipotizzato un taglio di 400 milioni €.
- Alloggi universitari: creato un nuovo strumento finanziario per raggiungere 60.000 posti entro giugno 2026.
- Comunità energetiche: misura in difficoltà, passata dal 100% al 40% di copertura, con soli 200 milioni € utilizzati su 2,2 miliardi €.
🕒 Le prossime tappe ufficiali
Data | Passaggio |
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8 ottobre 2025 | Invio formale della proposta di revisione alla Commissione UE |
23 ottobre 2025 | Approvazione preliminare della proposta |
13 novembre 2025 | Approvazione definitiva da parte dell’Ecofin |
Solo dopo queste date si avranno linee ufficiali sulla proroga (o meno) di Industria 5.0 e sulle nuove agevolazioni 2026.
💡 Cosa significa tutto questo per le PMI
Per le imprese, il messaggio è chiaro: agire ora.
Le scadenze fissate a dicembre 2025 per il 5.0 e la futura fusione 4.0-5.0 nel 2026 indicano che:
- Rimandare gli investimenti potrebbe far perdere l’accesso ai crediti d’imposta oggi in vigore.
- I progetti “in attesa della nuova misura” rischiano di rimanere sospesi fino alla metà del 2026.
- Chi invece conclude ora potrà ancora sfruttare gli incentivi 5.0 e farsi trovare pronto per il prossimo ciclo.
📌 In sintesi: temporeggiare è il rischio più grande. Prepararsi oggi significa entrare nel 2026 con progetti già conformi e finanziabili.
✅ Conclusione – PNRR 2026: un’occasione di continuità (per chi si muove ora)
La revisione del PNRR non è solo un aggiustamento contabile: è la chiusura di un ciclo e l’apertura di uno nuovo.
Le imprese che sapranno anticipare le mosse, pianificando investimenti digitali ed energetici in linea con 4.0 e 5.0, saranno le prime a beneficiare dei nuovi fondi 2026.
Non è il momento di aspettare: è il momento di progettare.