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  • Proroga Piano Transizione 5.0 al 2026: stato dell’arte

    Domanda: Ci sarà una proroga per la Transizione 5.0 nel 2026?
    Risposta: Alla data di maggio 2025 non è ancora stata approvata alcuna proroga formale del Piano Transizione 5.0. Ad oggi il piano vale fino al 31 dicembre 2025, come previsto dalla legge istitutiva. Tuttavia, il Governo italiano ha in discussione alcune modifiche per ampliare i termini. Durante un webinar del MIMIT di aprile 2025 si è parlato di un possibile allungamento delle scadenze: ad esempio, si stanno valutando una proroga al 30 giugno 2026 per la prenotazione dei crediti d’imposta e una nuova scadenza al 30 giugno 2027 per il completamento degli investimenti.

    Proroga Transizione 5.0 2026: rumors, ipotesi e stato delle decisioni

    Queste ipotesi derivano da interlocuzioni del Ministero con la Commissione europea e dalla necessità di dare più tempo alle imprese (considerato l’avvio lento del 2024). Tuttavia, al momento restano in fase di trattativa e non sono ancora inserite in alcun decreto o legge definitiva. Pertanto le aziende devono continuare a basarsi sul termine attuale di fine 2025. In futuro, un emendamento alla legge di bilancio o un provvedimento ad hoc potrebbero confermare ufficialmente tali proroghe. Se approvate, permetterebbero di spostare in avanti le comunicazioni di prenotazione (p.e. a giugno 2026) mantenendo invariato il tetto finanziario del piano.

    In pratica, per il 2026 vale quanto segue:

    • Scadenza legale attuale: 31 dicembre 2025 per ultimare i lavori e utilizzare il credito.
    • Ipotesi di proroga: proposta di estensione al 30 giugno 2026 per prenotare gli incentivi e al 30 giugno 2027 per realizzare gli investimenti. (Da confermare ufficialmente.)
    • Stato: in attesa di eventuale conferma normativa. Al momento le domande devono rispettare le scadenze previste dalla normativa vigente.

    Per restare aggiornati sugli sviluppi, le imprese possono consultare le comunicazioni ufficiali del MIMIT e del GSE. Eventuali novità (ad esempio dopo l’approvazione del bilancio 2026) verranno pubblicate nei decreti ministeriali o nelle circolari esplicative. Nell’ultima versione online del Piano Transizione 5.0 (aprile 2025) non risulta alcun termine esteso, quindi si consiglia prudenza nel pianificare gli investimenti.


  • Transizione 4.0 2025: tutte le novità sulle prenotazioni, gli acconti e le scadenze

    Aggiornato a maggio 2025 – Il Decreto direttoriale 15 maggio 2025 introduce importanti aggiornamenti per il piano Transizione 4.0, adeguando la procedura di prenotazione e gestione dei crediti d’imposta al tetto di spesa di 2,2 miliardi di euro previsto dalla Legge di Bilancio 2025. Scopri come funziona il nuovo sistema, quali sono gli adempimenti obbligatori e come evitare di perdere la priorità nella prenotazione dei fondi.

    1. Perché cambiano le regole nel 2025

    • Tetto di spesa 2025: la legge di Bilancio ha fissato a 2,2 Mld€ il limite di risorse per i crediti 4.0, imponendo un monitoraggio più rigoroso.
    • Piattaforma GSE: come per la Transizione 5.0, ora le prenotazioni avvengono online, con aggiornamento in tempo reale delle disponibilità.
    • Obiettivo: evitare sprechi e sovraincentivazioni, garantendo trasparenza e rispetto del budget assegnato.

    2. La nuova procedura in 3 passaggi

    2.1 Comunicazione preventiva (ex ante)

    • Scadenza: entro il 31 gennaio 2026 per investimenti ultimati al 31/12/2025 (e analogamente per investimenti al 30/6/2026).
    • Contenuto: descrizione del progetto, importo dell’investimento e credito d’imposta atteso.
    • Prenotazione: l’ordine cronologico di invio sulla piattaforma GSE stabilisce la priorità di accesso alle risorse.

    2.2 Conferma dell’acconto

    • Termine: entro 30 giorni dalla comunicazione preventiva.
    • Importo minimo: almeno il 20% della spesa totale.
    • Obiettivo: dimostrare l’effettivo avvio del progetto e bloccare temporaneamente le somme prenotate.

    2.3 Comunicazione di completamento (ex post)

    • Scadenza:
      • 31 gennaio 2026 per investimenti conclusi entro il 31/12/2025
      • 31 luglio 2026 per investimenti completati entro il 30/6/2026
    • Contenuto: spese effettivamente sostenute e allegati di progetto.
    • Fruizione: dal 10° giorno del mese successivo, il credito diventa utilizzabile in compensazione tramite F24.

    Nota: durante la fase ex post è possibile abbassare l’importo antecedentemente comunicato, ma non aumentarlo.

    3. Cosa cambia rispetto al passato

    Prima (Decreto 24/4/2024)Ora (Decreto 15/5/2025)
    Solo comunicazioni ex ante ed ex post per monitoraggioComunicazioni ex-ante, conferma acconto ed ex-post tramite piattaforma GSE
    Nessun limite di spesa definitoTetto di spesa 2,2 Mld€ per il 2025
    Priorità non formalizzataPriorità basata su data e ora di invio ex ante
    Nessuna conferma GSEPrenotazione risorse in tempo reale

    4. Cosa fare se hai già comunicato nel 2024

    Le imprese che hanno:

    • Versato l’acconto entro il 31 dicembre 2024, oppure
    • Inviato la comunicazione di completamento prima dell’entrata in vigore del decreto,

    devono ripresentare entro 30 giorni una nuova comunicazione preventiva, indicando i riferimenti delle pratiche precedenti per mantenere la priorità cronologica. In caso di omesso aggiornamento, la priorità va persa.

    5. Rischi e consigli pratici

    • Esaurimento fondi: una volta raggiunto il tetto di 2,2 Mld€, le domande restano in “stand-by” fino a nuovi stanziamenti.
    • Perdita di priorità: non aggiornare le comunicazioni nei tempi previsti può costare posizioni nella graduatoria.
    • Assenza di conferma GSE: al momento il decreto non prevede la notifica di accettazione GSE, ma è probabile che venga introdotta in un prossimo aggiornamento.

    Consiglio: pianifica subito il tuo calendario di comunicazioni, aggiorna le pratiche già avviate e verifica giornalmente lo stato sulla piattaforma GSE.

    6. Prossimi passi ufficiali

    • Attendere il decreto attuativo che renderà disponibili i modelli editabili sul portale GSE.
    • Verificare eventuali FAQ ministeriali o circolari interpretative per chiarimenti su priorità e notifiche.
    • Monitorare i Decreti Milleproroghe: potrebbero intervenire su scadenze o modalità di gestione.


  • Incentivi Industria 5.0 proroga 2026: verità e aggiornamenti (maggio 2025)

    Da mesi circolano voci insistenti: gli incentivi Industria 5.0, attualmente previsti per investimenti fino al 31 dicembre 2025, potrebbero essere prorogati fino alla fine del 2026. Ma quanto c’è di vero e quanto di “sentito dire”? In questo articolo rispondiamo alle domande più cercate su Google:

    • Gli incentivi Industria 5.0 saranno prorogati al 2026?
    • Chi decide la proroga e quando arriverà il decreto?
    • Come cambia il calendario degli investimenti agevolabili?

    1. Cosa prevede oggi la normativa (DL 19/2024 e DM 24 luglio 2024)

    Attualmente il credito d’imposta Industria 5.0 è valido per:

    • Investimenti in beni 4.0 dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2025;
    • Interconnessione e perizia ex-post da completare entro il 28 febbraio 2026;
    • Utilizzo in compensazione fino al 31 dicembre 2025 (residui in 5 anni).

    A oggi non esiste alcun decreto ufficiale che sposti la scadenza oltre il 2025.


    2. Perché nasce il rumor sulla proroga al 2026

    1. Emergenza tempi stretti: molte imprese faticano a completare perizie e installazioni entro fine 2025.
    2. Pressioni industriali: associazioni di categoria stanno chiedendo un’estensione, citando ritardi nelle gare d’appalto e forniture.
    3. Analoghe proroghe del passato: la Transizione 4.0 fu spostata più volte, generando aspettative simili.

    3. Cosa potrebbe cambiare in caso di proroga

    • Nuova data fine agevolazioni: 31 dicembre 2026
    • Termini di interconnessione e perizia: prorogati presumibilmente di 12 mesi
    • Utilizzo del credito in F24: esteso fino al 31 dicembre 2026
    • Possibili modifiche alle aliquote: in consultazione tra MIMIT, MEF e MISE

    4. L’attuale stato delle trattative

    Maggio 2025:

    • Nessun testo ufficiale in Gazzetta Ufficiale
    • MIMIT e MEF stanno valutando una bozza di “Decreto Milleproroghe” per l’autunno
    • Non ci sono al momento conferme sul contenuto o sul calendario finale
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    • Presentare e monitorare il progetto, assicurando la conformità a tutti i criteri.
    • Effettuare un’analisi preliminare sui dati per capire l’incentivo effettivo e la fattibilità del progetto.

    5. La verità: per ora è solo un’ipotesi

    Nonostante le voci e le richieste delle imprese, ad oggi non esiste alcuna proroga ufficiale degli incentivi Industria 5.0 al 2026. Chi sta monitorando investimenti e perizie deve continuare a pianificare entro le scadenze note:

    • Domande ex-ante al GSE entro fine 2025
    • Interconnessione e perizia entro 28 febbraio 2026
    • Compensazione del credito in F24 entro 31 dicembre 2025

    6. Conclusione

    I rumor sulla proroga al 2026 tengono viva l’attenzione delle imprese, ma la regola è una sola: nessuna decisione è stata ancora approvata. Rimanete aggiornati su Industria5punto0.eu per le ultime notizie e per prepararvi a qualsiasi sviluppo futuro.


    Aggiornato a maggio 2025.


  • Transizione 5.0 in Italia (maggio 2025): novità legislative, incentivi e tecnologie 

    Il Piano Transizione 5.0 nasce nell’ambito del PNRR (Missione 7 – RepowerEU) con un finanziamento di 6,3 miliardi di euro per promuovere investimenti in produzione energeticamente efficiente e sostenibile. Questo credito d’imposta per le imprese (in vigore 2024-2025) richiede che gli investimenti determinino una riduzione dei consumi del 3% (a livello di stabilimento) o del 5% (per processo). Le principali novità normative e fiscali sono state introdotte da:

    • DL 2/3/2024, n.19 (art.38) (conv. L.56/2024): istituisce il Piano Transizione 5.0 con il nuovo credito d’imposta per investimenti in beni strumentali innovativi e green, vincolato a risparmi energetici minimi.
    • DM 24 luglio 2024: definisce le modalità attuative del credito (soggetti ammessi, beni agevolabili, aliquote). Il decreto direttoriale 6 agosto 2024 ha aperto il 7 agosto la piattaforma GSE per la prenotazione (comunicazione ex-ante) del credito, mentre il decreto 11 settembre 2024 ha attivato la comunicazione di completamento (ex-post) dei progetti.
    • Legge di Bilancio 2025 (L.207/2024, commi 427-429): amplia la cumulabilità del credito (ora possibile anche con misure europee e il credito ZES) e semplifica la procedura. Sono stati unificati gli scaglioni d’investimento fino a 10 milioni (con aliquote potenziate) e introdotte maggiorazioni fino al 50% per investimenti in pannelli fotovoltaici avanzati. Ad esempio, il credito è ora cumulabile con il credito ZES per le imprese localizzate nelle Zone Economiche Speciali.

    Beneficiari, investimenti e meccanismi di accesso

    Possono accedere al credito tutte le imprese italiane (indipendentemente da forma, settore e dimensione) non in difficoltà e in regola con obblighi di legge. Il credito si calcola in base alla spesa sostenuta e alla riduzione energetica ottenuta: per investimenti fino a 10 M€ le aliquote vanno dal 35% al 45% (in base a risparmio 3–10%/5–15%), mentre per investimenti maggiori le aliquote sono 5–15. Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione (tramite F24) dopo il via libera del GSE alla comunicazione ex-ante e deve essere fruito entro il 31/12/2025 (eventuale eccedenza in 5 anni). È richiesto un certificato «ex ante» (energy audit) che attesti il risparmio previsto e un «ex post» che ne dimostri il conseguimento, redatti da soggetti qualificati (EGE, ESCo, ingegneri abilitati UNI CEI).

    Incentivi settoriali e regionali

    Oltre al credito Transizione 5.0, sono attivi incentivi dedicati a specifici settori o territori industriali:

    • Investimenti Sostenibili 4.0 (PN RIC 2021-27): misura nazionale rivolta alle PMI del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) per programmi di investimento innovativi e sostenibili. Dotazione complessiva ≈€300,5 M; il sostegno copre fino al 75% dei costi ammessi (35% a fondo perduto + 40% prestito agevolato). Priorità a progetti che integrino tecnologie digitali 4.0 con obiettivi di circolarità e risparmio energetico.
    • Regione Lazio – “Efficienza Energetica e Rinnovabili”: bando regionale (40 M€ da FESR 2021-27) per sostenere imprese laziali che investono in interventi di efficienza energetica e autoconsumo da fonti rinnovabili. Il contributo è a fondo perduto (minimo investimento €150k, fino a 2 M€ per progetto) e le domande si aprono a sportello.
    • Regione Lombardia – Linea Green: programma regionale con dotazione complessiva di €65 M (risorse FESR e proprie) dedicato alle PMI per l’efficientamento energetico degli impianti produttivi. Prevede contributi a fondo perduto e garanzie gratuite per investimenti in tecnologie industriali verdi (es. illuminazione LED, motori ad alta efficienza, impianti di cogenerazione) abbinabili al credito 5.0.
    • Altri incentivi: in vari settori sono disponibili ulteriori bandi (es. digitalizzazione, ricerca & sviluppo, fondi PNRR settoriali) che possono integrare la Transizione 5.0, nonché gli incentivi statali (Conto Termico, Ecobonus industriale, ecc.) per interventi specifici di efficientamento energetico. In particolare, il credito Transizione 5.0 è ormai cumulabile con quasi tutte le altre agevolazioni a patto di non duplicare i costi agevolati.

    Tecnologie e soluzioni pratiche per Industria 5.0

    Figura: Ingegnere informatico al lavoro su un laptop in un data center, simbolo dell’uso di software avanzati e sistemi IoT per monitorare e ottimizzare i processi produttivi. 

    Le imprese che investono nell’Industria 5.0 devono integrare tecnologie digitali con sostenibilità energetica. Tra gli investimenti agevolabili rientrano:

    • Sistemi di monitoraggio energetico (Energy Dashboarding): software e piattaforme IoT che raccolgono dati real-time su consumi ed energia autoprodotta. Permettono di visualizzare i consumi di interi reparti e ottimizzare gli impianti (es. spegnere macchinari inutilizzati, regolare setpoint), contribuendo direttamente al risparmio atteso.
    • Software gestionali avanzati (MES/ERP integrati): sistemi di controllo e pianificazione della produzione interconnessi con sensori di campo. Ad esempio un MES (Manufacturing Execution System) integrato con dispositivi IoT consente di riallocare in modo dinamico risorse e carichi di lavoro in base ai dati di consumo, migliorando l’efficienza complessiva. Tali soluzioni rientrano negli investimenti in “beni immateriali” agevolabili se connesse ai sistemi di monitoraggio certificati.
    • Impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili: beni strumentali per la produzione in sito di energia pulita (es. pannelli fotovoltaici, impianti eolici di piccola scala, sistemi di accumulo elettrico). In base alla tipologia di moduli fotovoltaici, il credito può essere maggiorato fino al 30–50%. Gli impianti devono soddisfare i requisiti di efficienza energetica previsti (ad es. inverter avanzati, sistemi di tracking).
    • Formazione del personale: fino al 10% dell’investimento (max €300.000) può essere speso in corsi di formazione sulle competenze digitali e green. Questo incentivo copre training su energie rinnovabili, gestione digitale della produzione, manutenzione predittiva, ecc.
    Figura: Cablaggio elettrico e componenti di un quadro di distribuzione industriale, a ricordare l’importanza di aggiornare gli impianti per l’efficienza energetica.

    Completano il quadro gli interventi tradizionali di efficientamento energetico degli impianti: ammodernamento di sistemi di illuminazione (LED), motori a velocità variabile, coibentazioni termiche, inverter per ventilazione e condizionamento, recuperatori di calore. Tali interventi (anche se in genere incentivati dal Conto Termico o dall’Ecobonus) sono del tutto coerenti con l’approccio Industria 5.0 perché riducono i consumi complessivi dell’azienda. In sintesi, la Transizione 5.0 spinge le imprese a coniugare l’innovazione digitale (robotica collaborativa, IoT, MES, intelligenza artificiale) con strategie di sostenibilità (efficientamento, fonti rinnovabili), grazie a incentivi fiscali e finanziari mirati. Questo approccio integrato è considerato essenziale per aumentare la competitività delle imprese italiane e raggiungere gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni.

    Fonti: Normativa e linee guida ufficiali MIMIT e GSE; decreti attuativi e FAQ aggiornate (ministeriali); documentazione PNRR; bandi e circolari regionali.