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  • Fondi Transizione 5.0: Incentivi e Agevolazioni per l’Azienda 5.0

    La trasformazione digitale e green sta rivoluzionando il settore industriale, e le agevolazioni 5.0 rappresentano una leva fondamentale per chi intende innovare e rimanere competitivo. In questo articolo approfondiremo i fondi Transizione 5.0, il bando Industria 5.0, i contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari 2025 e, soprattutto, come dimostrare l’efficientamento energetico per il 5.0. Andiamo a vedere quali sono i Fondi Transizione 5.0: Incentivi e Agevolazioni per l’Azienda 5.0?

    1. Fondi Transizione 5.0 e Incentivi 5.0

    I fondi Transizione 5.0 sono stati stanziati per supportare la doppia transizione digitale e green, offrendo incentivi che permettono alle imprese di investire in tecnologie innovative e soluzioni per il risparmio energetico. Le agevolazioni 5.0 si traducono in crediti d’imposta e contributi a fondo perduto che favoriscono, ad esempio, l’acquisto di macchinari moderni e sistemi di automazione.

    • Bando Industria 5.0: Gli incentivi sono strutturati per sostenere progetti che integrano digitalizzazione e sostenibilità ambientale. L’obiettivo è promuovere investimenti che migliorino l’efficienza produttiva e riducano l’impatto ambientale.
    • Contributi a Fondo Perduto per Acquisto Macchinari 2025: Queste agevolazioni permettono alle imprese di ottenere un sostegno economico diretto per l’aggiornamento del parco macchine, favorendo l’adozione di tecnologie all’avanguardia.

    2. Azienda 5.0: Cosa Significa e Perché è Importante

    Il concetto di “azienda 5.0” va oltre la semplice automazione. Si tratta di imprese che integrano tecnologie digitali avanzate con la centralità dell’essere umano, ponendo l’attenzione sulla personalizzazione della produzione e sulla sostenibilità ambientale. Adottare il modello 5.0 significa:

    • Potenziamento del Capitale Umano: La tecnologia è uno strumento che amplifica le capacità operative e decisionali del personale.
    • Efficienza Energetica e Sostenibilità: Le aziende 5.0 investono in sistemi che monitorano e riducono i consumi, contribuendo a un ambiente più sostenibile.
    • Resilienza e Innovazione: Un approccio integrato che unisce digitalizzazione, sostenibilità e gestione avanzata della supply chain per far fronte alle sfide del mercato globale.

    3. Come Dimostrare l’Efficientamento Energetico per il 5.0

    Un aspetto fondamentale per accedere agli incentivi è dimostrare l’efficientamento energetico. Per farlo, le imprese devono adottare metodologie e strumenti di misurazione accurati:

    • Utilizzo di Strumenti Specializzati: L’impiego di dispositivi come le pinze amperometriche certificate consente di rilevare in tempo reale il consumo elettrico e di quantificare i risparmi ottenuti.
    • Software di Monitoraggio: Soluzioni digitali avanzate, anche chiamati sinottici, come sistemi di monitoraggio energetico, come il MES di produzione SYNX, permettono di generare report dettagliati e certificazioni che attestano il miglioramento dell’efficienza.
    Il software sinottico SYNX di GV Consulting SRL consente di monitorare i consumi energetici nelle fasi di **prelettura, ex-ante ed ex-post** dell'analisi di efficientamento 5.0.
    • Documentazione e Reporting: È essenziale basarsi sui dati dell’esercizio precedente per dimostrare il cambiamento dei consumi, seguendo le linee guida previste nei regolamenti di accesso agli incentivi.

    Questi strumenti sono fondamentali per garantire che il progetto soddisfi i criteri per le agevolazioni, dimostrando in modo trasparente i risultati ottenuti.


    4. Il Contesto Normativo e il Supporto degli Enti

    Le misure per la Transizione 5.0 sono state affiancate da aggiornamenti normativi, come il Decreto Attuativo e la Legge di Bilancio 2025, che hanno semplificato gli iter burocratici e reso più accessibili i fondi. Enti come il GSE e il MIMIT giocano un ruolo cruciale nella verifica e nell’erogazione dei crediti d’imposta, garantendo un controllo rigoroso sul rispetto dei criteri di efficientamento e sostenibilità.

    Chiariamo i dubbi

    Se hai dubbi o desideri approfondire come applicare queste innovazioni nella tua azienda, puoi richiedere una consulenza gratuita per valutare le opportunità disponibili.

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    5. Conclusioni

    Le agevolazioni 5.0 offrono una grande opportunità per le imprese che desiderano innovare, investire in macchinari moderni e dimostrare un concreto efficientamento energetico. L’approccio dell’azienda 5.0, che integra tecnologia e sostenibilità, rappresenta il futuro della produzione industriale in Italia.

    Se la tua azienda mira a cogliere questi incentivi e trasformare il proprio modello operativo, è il momento di pianificare un percorso strategico che includa l’adozione di strumenti di monitoraggio avanzati e una solida documentazione dei risultati ottenuti.


  • Transizione 5.0: Agire Prima che gli Incentivi Statali Terminino

    La misura Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le imprese che intendono investire nella doppia transizione digitale e green. Tuttavia, nonostante una recente accelerazione nell’uso della misura grazie alle semplificazioni introdotte e alle FAQ pubblicate, il rischio è concreto: se nelle prossime settimane non si registrerà un ulteriore incremento nelle domande, la misura potrebbe essere chiusa anticipatamente e i fondi residui dirottati verso altre iniziative.


    Riduzione dei Fondi Disponibili

    Ministro Tommaso Foti, Ministro degli affari europei, del Pnrr e della coesione.

    Recentemente, il Ministro Foti ha annunciato una significativa riduzione delle risorse destinate al piano Transizione 5.0. Dei 6,3 miliardi di euro stanziati, circa 3 miliardi verranno destinati ad altre misure, in quanto i crediti d’imposta effettivamente richiesti si attestano ancora a livelli molto inferiori.
    Il Dott. Marco Calabrò, Capo Dipartimento per le Politiche e per le Imprese del MIMIT, ha sottolineato che, a meno di un incremento importante nell’uso della misura, si rischia di non utilizzare in maniera completa i fondi disponibili entro il termine del 31 dicembre 2025.


    Andamento dei Dati: Un Incremento Significativo, ma Ancora Lontano dagli Obiettivi

    Negli ultimi giorni si è registrato un aumento rilevante delle domande per gli incentivi:

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    • Il numero di progetti presentati è passato dai 1.717 del 6 marzo ai 1.930 del 17 marzo, con un incremento del 12%.
    • Il valore degli investimenti è salito da 1.116 milioni di euro a 1.255 milioni di euro nello stesso periodo.
    • I crediti d’imposta prenotati sono aumentati da 516 milioni a 573 milioni di euro, con un incremento dell’11%.
    Andamento Credito Imposta Transizione 5.0 nei periodi
    Andamento Credito Imposta Transizione 5.0 nei periodi
    Fonte: Linkedin Marco Belardi
    Confronto Dati Transizione 5.0 al 6 e 17 marzo
    Fonte: Linkedin Marco Belardi

    Questi dati, pur evidenziando un raddoppio dell’intensità media delle prenotazioni, rimangono comunque distanti dai 6,3 miliardi di euro stanziati inizialmente.


    Distribuzione Geografica degli Investimenti

    Un’analisi regionale mostra una forte concentrazione degli investimenti:

    • La Lombardia rappresenta il 30% degli investimenti totali.
    • Combinando Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana, si supera il 75% degli investimenti e dei crediti prenotati.
    • Al contrario, il Mezzogiorno risulta quasi completamente escluso dall’accesso alla misura Transizione 5.0.
    Andamento per Regione della misura Transizione 5.0
    Fonte: Linkedin Marco Belardi

    Conclusioni: Un Invito all’Azione

    Il messaggio per imprenditori e consulenti è chiaro: fate presto!
    Se avete intenzione di sfruttare l’agevolazione Transizione 5.0, non attendete ulteriori FAQ o chiarimenti.

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    Solo chi avvia l’iter ex-ante potrà completarlo e beneficiare del credito d’imposta, anche se la misura dovesse essere chiusa anticipatamente.
    Agite ora per non perdere un’opportunità fondamentale nel processo di trasformazione digitale e green.


  • Transizione 5.0 e DNSH: Gestione delle Eccezioni per Attività con Rifiuti Speciali Pericolosi

    La Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le imprese che desiderano innovare migliorando l’efficienza energetica e digitale. Tuttavia, l’accesso agli incentivi è soggetto al rispetto del principio Do No Significant Harm (DNSH), che impone limiti precisi per le attività industriali che generano rifiuti speciali pericolosi.

    Le Restrizioni del Decreto e le Eccezioni Ammissibili

    La lettera d) del comma 1 dell’art. 5 del Decreto Ministeriale del 24 luglio 2025 esclude dai benefici le attività industriali che generano un’elevata quantità di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi secondo il regolamento (UE) n. 1357/2014. Tuttavia, esistono eccezioni per progetti di innovazione che rispettano specifici criteri.

    La FAQ 10.1 chiarisce che le condizioni per l’applicabilità delle eccezioni si suddividono in due livelli:

    • Punti 1 e 2: riferiti specificamente al progetto di innovazione;
    • Punti 3 e 4: riferiti al sito industriale dove il progetto viene realizzato.
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    • Presentare e monitorare il progetto, assicurando la conformità a tutti i criteri.
    • Effettuare un’analisi preliminare sui dati per capire l’incentivo effettivo e la fattibilità del progetto.

    Schema di Verifica dell’Ammissibilità

    Per verificare se un progetto rispetta il principio DNSH e può accedere agli incentivi, si applica il seguente schema condizionale:

    1) Il progetto genera un incremento di rifiuti pericolosi?

    • NO: il progetto è ammissibile.
    • : passare alla verifica successiva.

    2) I rifiuti pericolosi generati dal progetto sono destinati a R1-R12 o D1-D12?

    • : il progetto è ammissibile.
    • No: il progetto non è ammissibile.

    Verifica del Sito Industriale

    Se il progetto supera i primi due criteri, si passa alla valutazione del sito industriale.

    3) Il sito industriale produce più del 50% di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento?

    • NO: il progetto è ammissibile.
    • : passare alla verifica successiva.

    4) Il sito industriale ha superato per più di due anni la soglia PRTR di produzione di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento?

    • NO: il progetto è ammissibile.
    • : il progetto è escluso.

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    Definizione di “Elevata Quantità” di Rifiuti Pericolosi

    Per determinare cosa si intende per “elevata quantità” di rifiuti speciali pericolosi, si utilizza il criterio del 50% indicato nel punto 3 del flusso di verifica. Un sito industriale che produce più del 50% di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento rientra tra le attività escluse dagli incentivi, a meno che non soddisfi le eccezioni previste.

    immagine che ritrae azienda inquinante

    Dati di Riferimento per la Valutazione

    Le aziende che intendono accedere agli incentivi della Transizione 5.0 devono basarsi sui dati dell’esercizio precedente alla presentazione della comunicazione di accesso al beneficio.

    Conclusioni

    Le aziende che generano rifiuti speciali pericolosi non sono automaticamente escluse dagli incentivi della Transizione 5.0. Tuttavia, per accedere ai benefici, devono dimostrare il rispetto delle condizioni stabilite dal DM 24 luglio 2024 e del principio DNSH, adottando soluzioni di smaltimento sostenibile e monitorando la produzione di rifiuti inquinanti.


  • Il Ministro Foti: “Le Risorse per Transizione 5.0 Saranno Ridotte a 3 Miliardi”

    1. Introduzione

    Il recente intervento del ministro Tommaso Foti ha scosso il panorama degli incentivi per la trasformazione digitale e green in Italia. Durante il convegno “Il ruolo del PNRR per il rilancio della manifattura italiana” a Brescia, Foti ha annunciato che le risorse destinate al piano Transizione 5.0 verranno ridotte da 6,3 a circa 3 miliardi di euro. Questa decisione nasce dalla constatazione che, fino ad oggi, solo una piccola frazione dei fondi (circa 502 milioni di euro) è stata effettivamente richiesta, evidenziando le difficoltà nel tiraggio della misura entro la scadenza del 31 dicembre 2025.

    Il ministro Tommaso Foti (a sinistra) con il suo predecessore e attuale vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Raffaele Fitto (a destra)

    2. Il Contesto della Transizione 5.0

    2.1. Obiettivi e Struttura del Piano

    Il piano Transizione 5.0 è stato concepito per favorire la doppia transizione digitale e green delle imprese italiane, incentivando investimenti in beni strumentali avanzati, impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale.

    • Budget Iniziale: 6,3 miliardi di euro, di cui una piccola parte (1% o 63 milioni) già destinata allo sviluppo delle piattaforme e alla formazione del personale MIMIT e GSE.
    • Dettagli Operativi: I crediti d’imposta sono modulati in nove aliquote, con un’aliquota massima fino al 45% per interventi che garantiscano significative riduzioni dei consumi energetici.

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    2.2. Le Difficoltà Incontrate

    Nonostante l’ambizioso obiettivo, il percorso per utilizzare integralmente i fondi è ostacolato da:

    • Complessità Normativa e Procedurale: Numerosi adempimenti, dalla raccolta delle certificazioni ex ante ed ex post alla trasmissione telematica tramite il GSE.
    • Tempistiche Ristretti: La scadenza del 31 dicembre 2025 non lascia margine sufficiente per completare gli investimenti, soprattutto considerando i rigidi vincoli che sono stati recentemente modificati a livello europeo.

    3. La Decisione del Governo: Dimezzare le Risorse

    3.1. Cosa Ha Detto il Ministro Foti

    Durante il convegno, il ministro Foti ha spiegato che il piano Transizione 5.0 “è partita male” e che non esiste più il tempo materiale per spendere tutti i 6,3 miliardi assegnati. Di conseguenza, il Governo ha deciso di ridurre le risorse destinate alla misura a circa 3 miliardi di euro, riallocando la restante parte verso altre iniziative che promettono una maggiore efficacia per le imprese.

    “Il Governo, dopo un’analisi attenta del tiraggio, ha deciso di destinare ad altri scopi circa la metà dei fondi prenotabili, in modo da supportare misure più semplici e orientate all’innovazione.” – Ministro Tommaso Foti

    3.2. Implicazioni per le Imprese

    Questa riprogrammazione non intende penalizzare le imprese, ma piuttosto concentrarsi su interventi che possano essere realizzati nei tempi previsti. In sostanza:

    • Focalizzazione su Progetti Realizzabili: Le risorse ridotte saranno destinate a interventi che garantiscono un’installazione e un utilizzo efficace entro la scadenza.
    • Riallocazione Strategica: Il 90% dei fondi riprogrammati rimarrà all’interno dello stesso capitolo, assicurando che le imprese possano comunque beneficiare degli incentivi, sebbene in misura ridotta.

    4. Criticità e Opportunità: Il Punto di Vista degli Esperti

    Il software sinottico SYNX di GV Consulting SRL consente di monitorare i consumi energetici nelle fasi di **prelettura, ex-ante ed ex-post** dell'analisi di efficientamento 5.0.

    4.1. Pareri del Settore

    Marco Nocivelli, vicepresidente di Confindustria con delega alle politiche industriali, ha evidenziato come la difficoltà di tiraggio dei fondi non rappresenti solo un problema operativo, ma anche una questione di visibilità a lungo termine per le imprese.

    • Necessità di una Visione Olistica: Le aziende richiedono maggior chiarezza sui piani futuri, in quanto la visibilità oltre il 2025 risulta attualmente limitata.
    • Supporto all’Innovazione: Mentre le risorse inutilizzate saranno riallocate, è essenziale che gli investimenti futuri siano orientati a supportare l’intero sistema industriale, non solo la digitalizzazione.

    4.2. Le Criticità del Piano

    Il problema principale risiede nell’inefficacia dei processi burocratici e nelle tempistiche strette che impediscono di assorbire l’intera dotazione iniziale.

    • Processi Complessi: La molteplicità degli adempimenti normativi e procedurali rallenta la capacità delle imprese di accedere ai crediti d’imposta.
    • Scadenze Irrealistiche: Il termine del 31 dicembre 2025 rappresenta una sfida difficile da superare per molti investitori, rendendo necessaria una riprogrammazione dei fondi.

    5. Conclusioni: Un Bagno di Realismo per le Imprese

    La decisione di ridurre le risorse per il piano Transizione 5.0 a 3 miliardi di euro è il risultato di un’analisi realistica delle difficoltà operative e temporali. Sebbene il dimezzamento possa apparire come una penalizzazione, esso punta a concentrare gli incentivi su progetti realmente attuabili, riducendo così il rischio di investimenti inefficaci e garantendo un utilizzo ottimale delle risorse statali.

    Per le imprese, il messaggio è chiaro: è necessario dotarsi di una strategia ben definita e di un supporto qualificato per navigare nel complesso iter burocratico e sfruttare al meglio ogni opportunità.
    Questa situazione evidenzia il problema di “come fare” per ottenere risultati concreti, spingendo a una riflessione profonda sulle modalità di implementazione degli investimenti in innovazione e digitalizzazione.

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    6. Approfondimenti e Risorse Utili

    Se desideri approfondire come le soluzioni innovative e l’Industria 5.0 possano aiutare la tua azienda a superare queste sfide, ti invitiamo a leggere i nostri articoli correlati:

    Questi approfondimenti ti forniranno strumenti e best practice per affrontare il “come fare” in un contesto in continua evoluzione, senza dover affrontare da solo la complessità normativa.