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  • ZLS 2026: credito d’imposta fino al 35% cumulabile con Sabatini e Iperammortamento

    Le Zone Logistiche Semplificate (ZLS) tornano al centro dell’attenzione per il 2026, soprattutto nelle regioni del Nord e Centro Italia. Per le imprese che investono in aree portuali, retroportuali e logistiche strategiche, la ZLS rappresenta una delle agevolazioni più potenti oggi disponibili, grazie a un credito d’imposta fino al 35%, cumulabile con Nuova Sabatini e Iperammortamento 2026.

    Si tratta di una misura pensata per sostenere investimenti produttivi rilevanti, con regole chiare e una finestra temporale ben definita.


    Cos’è una Zona Logistica Semplificata (ZLS)

    La Zona Logistica Semplificata è istituita con DPCM, su proposta della Regione interessata, e ha una durata non inferiore a 7 anni, rinnovabile fino a ulteriori 7 anni.

    L’obiettivo è favorire:

    • investimenti industriali e logistici
    • sviluppo delle filiere produttive
    • attrazione di nuovi insediamenti
    • rafforzamento dei collegamenti tra porti, interporti e aree produttive

    Agevolazione ZLS 2026: credito d’imposta fino al 35%

    L’incentivo principale è un credito d’imposta fino al 35% della spesa complessiva ammessa.

    Limiti di investimento

    • Investimento minimo: 200.000 €
    • Investimento massimo: fino a 80.000.000 € per progetto

    Il credito è utilizzabile in compensazione e rappresenta un beneficio immediato e certo, una volta riconosciuto.


    Investimenti ammessi nelle ZLS

    Sono agevolabili esclusivamente beni nuovi.

    Beni agevolabili

    • 🏭 Impianti, macchinari e attrezzature
    • ☀️ Impianti fotovoltaici
    • 🏢 Terreni e fabbricati destinati alla produzione

    Esclusioni

    • beni usati
    • beni “targati”
    • mezzi di trasporto ordinari

    Sono invece ammessi mezzi speciali allestiti, se funzionali all’attività produttiva.


    Cumulo con Sabatini e Iperammortamento 2026

    Uno degli aspetti più interessanti della ZLS è la cumulabilità con altre misure nazionali ed europee.

    È possibile cumulare il credito ZLS con:

    • Nuova Sabatini (contributo in conto interessi)
    • Iperammortamento / Superammortamento 2026

    A condizione che:

    • le agevolazioni non coprano le stesse quote di costo
    • il cumulo non superi il costo totale sostenuto
    • la base di calcolo sia assunta al netto di altri contributi ricevuti

    In molti casi, la combinazione ZLS + Iperammortamento consente di ottenere un vantaggio fiscale complessivo estremamente rilevante.


    Periodo agevolato e tempistiche

    Periodo di realizzazione degli investimenti

    • 📅 Consegna beni dal 1° gennaio 2026 al 31 dicembre 2026

    Conta solo la consegna o messa a disposizione del bene:

    • non rilevano l’ordine
    • non rileva l’acconto
    • non rileva la data di pagamento

    Presentazione delle domande

    • 📝 Dal 31 marzo 2026 al 30 maggio 2026

    La pianificazione anticipata è quindi fondamentale.


    ZLS Lazio

    La ZLS del Lazio comprende 49 comuni, tra cui importanti poli logistici e industriali.

    Comuni principali inclusi

    Provincia di Roma: Roma, Fiumicino, Guidonia Montecelio, Colleferro, Pomezia, Formello, Monterotondo, Tivoli, Ardea, Fiano Romano.

    Provincia di Latina: Latina, Aprilia, Cisterna di Latina, Pontinia, Fondi, Formia, Gaeta, Minturno.

    Provincia di Viterbo: Viterbo, Civitavecchia, Tarquinia, Orte, Santa Marinella.

    Provincia di Rieti: Rieti, Cittaducale, Borgorose.

    Provincia di Frosinone: Frosinone, Anagni, Cassino, Ceccano, Piedimonte San Germano.


    ZLS Veneto – Porto di Venezia e Rodigino

    Include le aree di:

    • Venezia (Porto Marghera, Tronchetto, Arsenale)
    • Chioggia (zona portuale)
    • Comuni del Polesine: Rovigo, Occhiobello, Polesella, Adria, Trecenta

    ZLS Porto e Retroporto di Genova

    Comprende:

    • Genova (area portuale)
    • Vado Ligure
    • Aree retroportuali strategiche in Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna

    Tra cui: Rivalta Scrivia, Novi Ligure, Alessandria, Milano Smistamento, Melzo, Piacenza.


    ZLS Toscana

    Coinvolge i principali nodi logistici e portuali regionali:

    • Livorno, Piombino, Carrara, Massa
    • Interporto Toscano
    • Aeroporto di Pisa
    • Prato e Campi Bisenzio
    • Isola d’Elba (Portoferraio)

    ZLS Emilia-Romagna

    Tra i territori inclusi:

    • Bologna, Imola, Bentivoglio
    • Ravenna, Lugo, Faenza
    • Modena, Mirandola
    • Piacenza
    • Rimini e Forlì-Cesena

    ZLS Lombardia

    Riguarda i comuni delle province di Cremona e Mantova con collegamento funzionale ai porti fluviali.

    Tra i principali:

    • Pizzighettone, Spinadesco
    • Roncoferraro, San Benedetto Po, Viadana

    Perché la ZLS è un’opportunità da pianificare ora

    La combinazione di:

    • credito d’imposta fino al 35%
    • cumulabilità con Iperammortamento 2026
    • investimenti ammessi fino a 80 milioni di euro

    rende la ZLS una leva strategica per imprese industriali, logistiche e manifatturiere.

    Chi pianifica nel 2025 può strutturare correttamente l’investimento e arrivare pronto alle finestre 2026.


  • Superammortamento 2026: come funziona davvero e perché il 2025 è l’anno giusto per pianificare

    Il Superammortamento 2026 segna un ritorno deciso agli incentivi fiscali “automatici”, dopo anni di crediti d’imposta complessi, plafond, click day e incertezze interpretative.
    La nuova misura – che di fatto sostituisce Industria / Transizione 5.0 – punta a rilanciare gli investimenti produttivi con un meccanismo più semplice, stabile e leggibile per le imprese.

    Ma c’è un punto chiave che sta generando molte domande: è possibile ordinare (e pagare) nel 2025 e beneficiare comunque del Superammortamento 2026?
    La risposta, se impostata correttamente, è .

    Vediamo perché.


    Cos’è il Superammortamento 2026 (in sintesi)

    Il Superammortamento 2026 consente una maggiorazione fiscale del costo dei beni strumentali nuovi, con aliquote differenziate per scaglioni di investimento.

    Aliquote base

    • 180% fino a 2,5 milioni di euro
    • 100% da 2,5 a 10 milioni
    • 50% da 10 a 20 milioni

    Aliquote “green” (efficienza energetica)

    Per investimenti che comportano un miglioramento misurabile delle prestazioni energetiche:

    • 220% fino a 2,5 milioni
    • 140% da 2,5 a 10 milioni
    • 90% da 10 a 20 milioni

    È la linea più interessante per le imprese manifatturiere e per chi ha già esperienza con interventi di efficientamento: stessa logica, ma con un incentivo fiscale molto più potente.


    Ordine nel 2025, beneficio nel 2026: cosa conta davvero

    Uno degli equivoci più frequenti riguarda il momento dell’investimento.

    Nel Superammortamento 2026 non conta l’anno dell’ordine, né quello del pagamento.
    Conta l’anno di effettuazione dell’investimento, che per i beni materiali e immateriali coincide con:

    la consegna o la messa a disposizione del bene

    Questo significa che:

    • l’ordine può essere effettuato nel 2025
    • il pagamento può avvenire nel 2025 (anche come acconto o saldo)
    • la consegna / attivazione nel 2026 è ciò che abilita il beneficio

    È un principio fiscale consolidato (art. 109 TUIR), che torna centrale con il Superammortamento.


    Perché la “prenotazione” non blocca il Superammortamento 2026

    Molti associano automaticamente l’ordine 2025 al credito d’imposta 4.0 e temono di “bruciarsi” il Superammortamento.
    In realtà, la normativa distingue chiaramente tra:

    • prenotazione (ordine + eventuale acconto)
    • beneficio fiscale effettivo

    Il Superammortamento 2026 non esclude gli investimenti solo perché ordinati nel 2025, ma solo quelli che hanno effettivamente beneficiato di un altro incentivo incompatibile.

    In altre parole:

    • se il credito precedente non viene perfezionato
    • se non si arriva all’effettiva fruizione del beneficio

    👉 non c’è alcuna preclusione

    Questo è particolarmente rilevante per:

    • investimenti programmati
    • software e soluzioni digitali
    • beni consegnabili nel 2026 ma pianificati oggi

    Un incentivo più semplice (e più leggibile) per le imprese

    Rispetto ai crediti d’imposta degli ultimi anni, il Superammortamento 2026 presenta alcuni vantaggi strutturali:

    • niente click day
    • niente plafond da esaurire
    • niente attese per l’accredito
    • beneficio certo, calcolabile ex ante
    • integrazione naturale con progetti di efficientamento energetico

    Per questo motivo il 2025 diventa l’anno giusto per pianificare, strutturare gli investimenti e arrivare pronti al 2026 con progetti già definiti.


    Perché ha senso parlarne ora

    Chi aspetta il 2026 rischia di:

    • subire colli di bottiglia sulle consegne
    • perdere potere negoziale sui fornitori
    • non strutturare correttamente la componente “green”

    Chi pianifica ora, invece:

    • può ordinare con calma
    • può negoziare tempi e condizioni
    • può progettare l’efficientamento in modo misurabile e difendibile

    In conclusione

    Il Superammortamento 2026 non è solo un incentivo fiscale, ma uno strumento di pianificazione industriale.
    Capirne per tempo il funzionamento consente di trasformare un investimento già necessario in un vantaggio fiscale rilevante.

    L’elemento chiave non è quando firmi l’ordine, ma quando il bene entra davvero in funzione.


  • Transizione 5.0: cosa cambia davvero dopo il decreto del 21 novembre 2025

    Una lettura concreta delle norme, tra fruizione attuale, scadenze e prospettive per il 2026

    SCARICA QUI IL DECRETO LEGGE IN GAZZETTA UFFICIALE DELLA TRANSIZIONE 5.0

    Il Decreto-Legge 21 novembre 2025, n. 175, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ha introdotto una serie di misure urgenti sul Piano Transizione 5.0. L’intervento normativo è arrivato in un momento particolarmente delicato, segnato dalle discussioni sul possibile esaurimento delle risorse e dalle esigenze delle imprese che avevano già presentato domanda o erano in procinto di farlo.

    La lettura tecnica del provvedimento mostra un quadro più equilibrato di quello emerso nel dibattito pubblico: la Transizione 5.0 rimane fruibile, entro le scadenze previste, e l’intero impianto della misura non viene affatto smontato. Al contrario, viene organizzato, chiarito e in parte rafforzato.


    La misura resta attiva: chi può presentare domanda e fino a quando

    Le comunicazioni 5.0 restano accettate — e il decreto lo conferma formalmente — fino al 27 novembre 2025, con possibilità di integrazioni richieste dal GSE fino al 6 dicembre 2025.
    Il termine non è stato prorogato, ma nemmeno anticipato o limitato: la misura, quindi, non è chiusa.

    Inoltre, il decreto chiarisce quali elementi possono essere integrati e quali no. Le certificazioni energetiche richieste dalla norma, ad esempio, restano vincolanti e non sanabili; ma questo è coerente con la struttura tecnica della Transizione 5.0 sin dal suo avvio.


    Il nodo del cumulo e l’obbligo di scelta

    Uno degli aspetti centrali del provvedimento riguarda la questione della cumulabilità tra Transizione 5.0 e il credito beni strumentali 4.0.
    Il decreto fornisce un’interpretazione autentica della norma originaria: il divieto di cumulo opera già in fase di accesso, non soltanto in fase di fruizione.

    Il Governo ha quindi imposto un obbligo di opzione per quelle imprese che avevano presentato domanda su entrambe le misure per gli stessi beni. La scelta dovrà essere formalizzata entro il 27 novembre. È importante sottolineare che l’obbligo riguarda le prenotazioni, non le pratiche già giunte in fase di completamento.

    Questa scelta normativa evita la doppia immobilizzazione di risorse e permette al GSE di liberare spazio nei plafond, soprattutto in un momento in cui il tema “risorse disponibili” è diventato centrale.


    Il meccanismo di salvaguardia per chi sceglie 5.0

    Una novità che merita attenzione è il cosiddetto meccanismo di salvaguardia.
    Se un’impresa sceglie di mantenere la Transizione 5.0 ma non riesce ad accedere al credito per esaurimento del plafond, potrà comunque rientrare nel credito beni strumentali 4.0, a condizione di avere i requisiti tecnici e che rimangano risorse disponibili.

    Il ritorno al 4.0 non avviene automaticamente, ma attraverso una nuova istanza, perché la precedente domanda è stata annullata dall’opzione. È un sistema che tutela le imprese senza bloccare la gestione delle risorse.


    Lo svincolo delle risorse e il ruolo del GSE

    Il decreto prevede anche una procedura accelerata per lo svincolo delle risorse, nei casi in cui un’impresa abbia prenotazioni su entrambe le misure e arrivi alla comunicazione di completamento dell’investimento.
    La norma prevede un termine stringente: entro cinque giorni dalla richiesta del GSE, l’impresa deve dichiarare quale misura intende utilizzare. La mancata risposta comporta la decadenza dal beneficio relativo al credito non scelto.

    L’obiettivo è chiaro: liberare rapidamente le risorse “congelate” da doppie prenotazioni e redistribuirle ad altre imprese in attesa.


    La Transizione 5.0 rimane fruibile entro le scadenze

    Nonostante alcune interpretazioni circolate nei giorni scorsi, la misura non è stata abrogata, sospesa o annullata. La Transizione 5.0, così come regolata dal DL 19/2024 e dai decreti attuativi successivi, rimane attiva fino alle scadenze fissate.

    Il nuovo decreto del 21 novembre non chiude il programma: lo riorganizza, lo chiarisce e permette — di fatto — di continuare a fruirne in modo ordinato.


    Le dichiarazioni del Ministro Urso

    In più occasioni, e in particolare durante un intervento pubblico dell’11 novembre, il Ministro delle Imprese e del Made in Italy ha ribadito che il Governo sta lavorando per garantire copertura anche alle domande presentate entro fine anno.
    Pur non quantificando gli importi e non anticipando misure definitive, il messaggio pubblico è stato chiaro: l’esecutivo punta a trovare le risorse necessarie.

    È una posizione che non offre certezze, ma indica una direzione precisa: la volontà di mantenere la Transizione 5.0 operativa sia nella fase finale del 2025, sia nel passaggio al 2026.


    Il tema del 2026: Transizione 5.0 e Superammortamento

    Parallelamente, il dibattito pubblico si sta concentrando sul futuro della politica industriale.
    Il Documento Programmatico di Bilancio parla del nuovo Superammortamento 2026, che interesserà una parte degli investimenti oggi coperti da Transizione 4.0 e 5.0.
    Molte ricerche online evidenziano l’interesse crescente su questo tema, con query come “superammortamento 2026”, “superammortamento 2026 come funziona” e “industria 5.0 2026”.

    La relazione tra le due misure è semplice:
    il 2025 è l’ultimo anno del credito d’imposta Transizione 5.0, mentre dal 2026 entrerà in funzione un sistema basato sulle maggiorazioni fiscali, non più sul credito diretto.
    La transizione, dunque, non rappresenta uno stop, ma un’evoluzione del modello.


    Conclusioni

    L’analisi del decreto-legge del 21 novembre 2025 mostra un quadro molto più ordinato di quanto possa sembrare.
    La Transizione 5.0 è ancora fruibile, pur all’interno di un contesto regolato e con limiti legati al plafond. Le nuove norme impongono scelte chiare, evitano duplicazioni e accelerano lo svincolo delle risorse.

    Restano aperte le questioni relative al rifinanziamento, e su questo si attendono sviluppi nelle prossime settimane. Tuttavia, le dichiarazioni del Governo indicano una linea di continuità con l’obiettivo di garantire l’accesso agli incentivi per tutte le imprese che completano gli investimenti entro il 31 dicembre.

    Il 2026 porterà un nuovo scenario con il Superammortamento, ma il 2025 resta, fino all’ultimo giorno utile, l’anno della Transizione 5.0.


  • Negli ultimi giorni molte imprese stanno cercando di capire come muoversi tra Transizione Industriale, Transizione 5.0, la possibilità di una proroga 5.0, e il nuovo Superammortamento 2026.
    La situazione si sta evolvendo rapidamente e non tutto è ancora definitivo, ma alcuni elementi sono ormai chiari.

    In questo articolo facciamo ordine in modo semplice e prudente, basandoci sulle informazioni disponibili oggi.


    🔹 1. Cosa è confermato: le domande fino al 10 dicembre

    Dalla documentazione ufficiale emerge che le domande presentate fino al 10/12 rientrano all’interno della misura legata alla Transizione Industriale, non alla Transizione 5.0.

    ➡️ Quindi:

    • Le aziende possono ancora presentare domanda.
    • L’agevolazione è attiva.
    • La copertura finanziaria segue le regole della Transizione Industriale (non 5.0).

    È un passaggio spesso frainteso: non ha nulla a che vedere — almeno per ora — con la Transizione 5.0 2026.


    🔹 2. Possibile estensione alla Transizione 5.0: si parla del 20 novembre

    Secondo indiscrezioni raccolte in questi giorni, la misura potrebbe essere estesa anche alla Transizione 5.0, con un allineamento atteso nella giornata del 20/11 (oggi).

    ⚠️ Tuttavia:

    • Ad oggi non c’è un documento ufficiale che conferma l’estensione.
    • Il Ministero sembra orientato a unificare o rendere coerenti i due strumenti, ma serve un passaggio formale.
    • La situazione è in continua evoluzione.

    Dunque, è corretto dire che la volontà politica sembra esserci, ma la certezza formale arriverà solo dopo il comunicato ufficiale del MIMIT.


    🔹 3. E nel 2026 cosa succede? Arriva il Superammortamento 2026

    Indipendentemente dall’esito della proroga 5.0, la bozza della Legge di Bilancio introduce un nuovo strumento chiave:
    👉 il Superammortamento 2026.

    ⭐ Cos’è e come funziona il Superammortamento 2026

    A differenza del credito d’imposta di Industria 4.0 / 5.0, il nuovo incentivo è una maggiorazione delle quote di ammortamento:

    • niente più credito d’imposta,
    • niente compensazione in F24,
    • solo deduzione diretta IRES e IRAP, molto più semplice.

    ➡️ Aliquote previste (bozza):

    • 180% per gli investimenti “ex” 4.0,
    • 220% per gli investimenti con risparmio energetico “ex” 5.0.

    È evidente che il Governo sta costruendo una sorta di Industria 5.0 2026, ma con una struttura diversa e più lineare.


    🔹 4. E la Transizione 5.0 “vera”?

    La Transizione 5.0 attuale rimane al centro dell’attenzione delle imprese.
    Molti chiedono se ci sarà una proroga 5.0 nel 2026.

    Al momento:
    ✔ una volontà politica di continuità sembra esserci;
    ✔ il Superammortamento 2026 ne eredita molti principi;
    ✔ si parla di una nuova Industria 5.0 2026 più semplice;
    ❓ ma fino ai decreti attuativi nulla è “ufficiale”.

    Il MIMIT ha già anticipato che il tema sarà approfondito nelle prossime riunioni tecniche.


    🔹 5. Cosa conviene fare alle imprese adesso?

    Qui serve prudenza.

    👉 Se l’azienda rientra nella Transizione Industriale:
    presentare la domanda entro il 10 dicembre è consigliato, perché la finestra è chiara e aperta.

    👉 Se l’azienda vuole puntare a un potenziale 5.0 o al Superammortamento 2026:
    conviene preparare la documentazione, ma senza impegnarsi economicamente fino ai decreti ufficiali.

    👉 Per chi ha investimenti green / energetici:
    tenersi pronti, perché i requisiti energetici potrebbero migrare direttamente nel Superammortamento 2026 (180% / 220%).

    1. Le domande fino al 10 dicembre riguardano la Transizione 5.0?

    No, riguardano la Transizione Industriale. La possibile estensione a 5.0 è attesa, ma non ancora ufficiale.

    2. Ci sarà una proroga della Transizione 5.0?

    Si parla di continuità o estensioni, ma serve un atto formale del MIMIT. Molto dipenderà dagli annunci del 20 novembre e dai tavoli tecnici successivi.

    3. Cosa cambia nel 2026 con il Superammortamento?

    Entra un nuovo sistema basato su deduzioni maggiorate, non più crediti d’imposta. Le aliquote previste sono 180% e 220%.

    4. Industria 5.0 2026 esisterà davvero?

    L’impressione è che il Governo voglia mantenere un percorso simile, ma con strumenti più semplici. Tuttavia, si attende conferma ufficiale.

    5. Conviene aspettare il 2026 o agire ora?

    Dipende dalla misura: Transizione Industriale , 5.0 in attesa, Superammortamento possibile dal 1° gennaio 2026.


    🔹 Conclusione

    La situazione è fluida:

    • una misura certa (Transizione Industriale, scadenza 10/12),
    • una possibile estensione alla 5.0 attesa nelle prossime ore,
    • un nuovo Superammortamento 2026 che di fatto ridefinirà le regole.

    Il nostro consiglio è di restare pronti: chi ha documenti e progetti in ordine sarà il primo a beneficiare delle decisioni finali del MIMIT.