Il Piano Transizione 5.0 nasce nell’ambito del PNRR (Missione 7 – RepowerEU) con un finanziamento di 6,3 miliardi di euro per promuovere investimenti in produzione energeticamente efficiente e sostenibile. Questo credito d’imposta per le imprese (in vigore 2024-2025) richiede che gli investimenti determinino una riduzione dei consumi del 3% (a livello di stabilimento) o del 5% (per processo). Le principali novità normative e fiscali sono state introdotte da:
- DL 2/3/2024, n.19 (art.38) (conv. L.56/2024): istituisce il Piano Transizione 5.0 con il nuovo credito d’imposta per investimenti in beni strumentali innovativi e green, vincolato a risparmi energetici minimi.
- DM 24 luglio 2024: definisce le modalità attuative del credito (soggetti ammessi, beni agevolabili, aliquote). Il decreto direttoriale 6 agosto 2024 ha aperto il 7 agosto la piattaforma GSE per la prenotazione (comunicazione ex-ante) del credito, mentre il decreto 11 settembre 2024 ha attivato la comunicazione di completamento (ex-post) dei progetti.
- Legge di Bilancio 2025 (L.207/2024, commi 427-429): amplia la cumulabilità del credito (ora possibile anche con misure europee e il credito ZES) e semplifica la procedura. Sono stati unificati gli scaglioni d’investimento fino a 10 milioni (con aliquote potenziate) e introdotte maggiorazioni fino al 50% per investimenti in pannelli fotovoltaici avanzati. Ad esempio, il credito è ora cumulabile con il credito ZES per le imprese localizzate nelle Zone Economiche Speciali.
Beneficiari, investimenti e meccanismi di accesso
Possono accedere al credito tutte le imprese italiane (indipendentemente da forma, settore e dimensione) non in difficoltà e in regola con obblighi di legge. Il credito si calcola in base alla spesa sostenuta e alla riduzione energetica ottenuta: per investimenti fino a 10 M€ le aliquote vanno dal 35% al 45% (in base a risparmio 3–10%/5–15%), mentre per investimenti maggiori le aliquote sono 5–15. Il credito è utilizzabile esclusivamente in compensazione (tramite F24) dopo il via libera del GSE alla comunicazione ex-ante e deve essere fruito entro il 31/12/2025 (eventuale eccedenza in 5 anni). È richiesto un certificato «ex ante» (energy audit) che attesti il risparmio previsto e un «ex post» che ne dimostri il conseguimento, redatti da soggetti qualificati (EGE, ESCo, ingegneri abilitati UNI CEI).
Incentivi settoriali e regionali
Oltre al credito Transizione 5.0, sono attivi incentivi dedicati a specifici settori o territori industriali:
- Investimenti Sostenibili 4.0 (PN RIC 2021-27): misura nazionale rivolta alle PMI del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna) per programmi di investimento innovativi e sostenibili. Dotazione complessiva ≈€300,5 M; il sostegno copre fino al 75% dei costi ammessi (35% a fondo perduto + 40% prestito agevolato). Priorità a progetti che integrino tecnologie digitali 4.0 con obiettivi di circolarità e risparmio energetico.
- Regione Lazio – “Efficienza Energetica e Rinnovabili”: bando regionale (40 M€ da FESR 2021-27) per sostenere imprese laziali che investono in interventi di efficienza energetica e autoconsumo da fonti rinnovabili. Il contributo è a fondo perduto (minimo investimento €150k, fino a 2 M€ per progetto) e le domande si aprono a sportello.
- Regione Lombardia – Linea Green: programma regionale con dotazione complessiva di €65 M (risorse FESR e proprie) dedicato alle PMI per l’efficientamento energetico degli impianti produttivi. Prevede contributi a fondo perduto e garanzie gratuite per investimenti in tecnologie industriali verdi (es. illuminazione LED, motori ad alta efficienza, impianti di cogenerazione) abbinabili al credito 5.0.
- Altri incentivi: in vari settori sono disponibili ulteriori bandi (es. digitalizzazione, ricerca & sviluppo, fondi PNRR settoriali) che possono integrare la Transizione 5.0, nonché gli incentivi statali (Conto Termico, Ecobonus industriale, ecc.) per interventi specifici di efficientamento energetico. In particolare, il credito Transizione 5.0 è ormai cumulabile con quasi tutte le altre agevolazioni a patto di non duplicare i costi agevolati.
Tecnologie e soluzioni pratiche per Industria 5.0

Le imprese che investono nell’Industria 5.0 devono integrare tecnologie digitali con sostenibilità energetica. Tra gli investimenti agevolabili rientrano:
- Sistemi di monitoraggio energetico (Energy Dashboarding): software e piattaforme IoT che raccolgono dati real-time su consumi ed energia autoprodotta. Permettono di visualizzare i consumi di interi reparti e ottimizzare gli impianti (es. spegnere macchinari inutilizzati, regolare setpoint), contribuendo direttamente al risparmio atteso.
- Software gestionali avanzati (MES/ERP integrati): sistemi di controllo e pianificazione della produzione interconnessi con sensori di campo. Ad esempio un MES (Manufacturing Execution System) integrato con dispositivi IoT consente di riallocare in modo dinamico risorse e carichi di lavoro in base ai dati di consumo, migliorando l’efficienza complessiva. Tali soluzioni rientrano negli investimenti in “beni immateriali” agevolabili se connesse ai sistemi di monitoraggio certificati.
- Impianti di autoproduzione da fonti rinnovabili: beni strumentali per la produzione in sito di energia pulita (es. pannelli fotovoltaici, impianti eolici di piccola scala, sistemi di accumulo elettrico). In base alla tipologia di moduli fotovoltaici, il credito può essere maggiorato fino al 30–50%. Gli impianti devono soddisfare i requisiti di efficienza energetica previsti (ad es. inverter avanzati, sistemi di tracking).
- Formazione del personale: fino al 10% dell’investimento (max €300.000) può essere speso in corsi di formazione sulle competenze digitali e green. Questo incentivo copre training su energie rinnovabili, gestione digitale della produzione, manutenzione predittiva, ecc.

Completano il quadro gli interventi tradizionali di efficientamento energetico degli impianti: ammodernamento di sistemi di illuminazione (LED), motori a velocità variabile, coibentazioni termiche, inverter per ventilazione e condizionamento, recuperatori di calore. Tali interventi (anche se in genere incentivati dal Conto Termico o dall’Ecobonus) sono del tutto coerenti con l’approccio Industria 5.0 perché riducono i consumi complessivi dell’azienda. In sintesi, la Transizione 5.0 spinge le imprese a coniugare l’innovazione digitale (robotica collaborativa, IoT, MES, intelligenza artificiale) con strategie di sostenibilità (efficientamento, fonti rinnovabili), grazie a incentivi fiscali e finanziari mirati. Questo approccio integrato è considerato essenziale per aumentare la competitività delle imprese italiane e raggiungere gli obiettivi UE di riduzione delle emissioni.
Fonti: Normativa e linee guida ufficiali MIMIT e GSE; decreti attuativi e FAQ aggiornate (ministeriali); documentazione PNRR; bandi e circolari regionali.