Accesso agevolato a fondi, bonus e agevolazioni fiscali per portare la tua azienda nel futuro.
Affrettati!
Lo stato italiano ha apposto un plafond massimo di € 2.2 Mlrd, da richiedere entro il 2026. Perché lasciarli sfuggire? Contattaci, GV Consulting è l’azienda italiana leader nel settore accesso incentivi 5.0.
L’Industria 5.0 è la nuova frontiera dell’innovazione industriale, progettata per integrare tecnologie avanzate con obiettivi di sostenibilità. Se ti stai chiedendo “Industria 5.0, cos’è?”, sei nel posto giusto: questa rivoluzione combina…
L’Industria 5.0 rappresenta una rivoluzione nel modo di produrre, offrendo alle aziende italiane strumenti innovativi per risparmiare e ottimizzare i processi produttivi. Ma il vero motore di questa trasformazione sono gli…
Nel 2025, il panorama industriale italiano continua a evolversi rapidamente, spinto dall’adozione di nuove tecnologie e da una crescente attenzione alla sostenibilità. Le iniziative Industria 4.0, Industria 5.0 e la Legge…
L’Industria 5.0 rappresenta una nuova fase di innovazione tecnologica che punta a trasformare le imprese, con un focus particolare su sostenibilità, risparmio energetico e collaborazione tra uomo e macchina. Per le…
La misura Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le imprese che intendono investire nella doppia transizione digitale e green. Tuttavia, nonostante una recente accelerazione nell’uso della misura grazie alle semplificazioni introdotte e alle FAQ pubblicate, il rischio è concreto: se nelle prossime settimane non si registrerà un ulteriore incremento nelle domande, la misura potrebbe essere chiusa anticipatamente e i fondi residui dirottati verso altre iniziative.
Riduzione dei Fondi Disponibili
Recentemente, il Ministro Foti ha annunciatouna significativa riduzione delle risorse destinate al piano Transizione 5.0. Dei 6,3 miliardi di euro stanziati, circa 3 miliardi verranno destinati ad altre misure, in quanto i crediti d’imposta effettivamente richiesti si attestano ancora a livelli molto inferiori. Il Dott. Marco Calabrò, Capo Dipartimento per le Politiche e per le Imprese del MIMIT, ha sottolineato che, a meno di un incremento importante nell’uso della misura, si rischia di non utilizzare in maniera completa i fondi disponibili entro il termine del 31 dicembre 2025.
Andamento dei Dati: Un Incremento Significativo, ma Ancora Lontano dagli Obiettivi
Negli ultimi giorni si è registrato un aumento rilevante delle domande per gli incentivi:
Il numero di progetti presentati è passato dai 1.717 del 6 marzo ai 1.930 del 17 marzo, con un incremento del 12%.
Il valore degli investimenti è salito da 1.116 milioni di euro a 1.255 milioni di euro nello stesso periodo.
I crediti d’imposta prenotati sono aumentati da 516 milioni a 573 milioni di euro, con un incremento dell’11%.
Questi dati, pur evidenziando un raddoppio dell’intensità media delle prenotazioni, rimangono comunque distanti dai 6,3 miliardi di euro stanziati inizialmente.
Distribuzione Geografica degli Investimenti
Un’analisi regionale mostra una forte concentrazione degli investimenti:
La Lombardia rappresenta il 30% degli investimenti totali.
Combinando Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte e Toscana, si supera il 75% degli investimenti e dei crediti prenotati.
Al contrario, il Mezzogiorno risulta quasi completamente escluso dall’accesso alla misura Transizione 5.0.
Il messaggio per imprenditori e consulenti è chiaro: fate presto! Se avete intenzione di sfruttare l’agevolazione Transizione 5.0, non attendete ulteriori FAQ o chiarimenti.
Chiariamo i dubbi
Se hai dubbi o desideri approfondire come applicare queste innovazioni nella tua azienda, puoi richiedere una consulenza gratuita per valutare le opportunità disponibili.
Solo chi avvia l’iter ex-ante potrà completarlo e beneficiare del credito d’imposta, anche se la misura dovesse essere chiusa anticipatamente. Agite ora per non perdere un’opportunità fondamentale nel processo di trasformazione digitale e green.
La Transizione 5.0 rappresenta un’importante opportunità per le imprese che desiderano innovare migliorando l’efficienza energetica e digitale. Tuttavia, l’accesso agli incentivi è soggetto al rispetto del principio Do No Significant Harm (DNSH), che impone limiti precisi per le attività industriali che generano rifiuti speciali pericolosi.
Le Restrizioni del Decreto e le Eccezioni Ammissibili
La lettera d) del comma 1 dell’art. 5 del Decreto Ministeriale del 24 luglio 2025 esclude dai benefici le attività industriali che generano un’elevata quantità di sostanze inquinanti classificabili come rifiuti speciali pericolosi secondo il regolamento (UE) n. 1357/2014. Tuttavia, esistono eccezioni per progetti di innovazione che rispettano specifici criteri.
La FAQ 10.1 chiarisce che le condizioni per l’applicabilità delle eccezioni si suddividono in due livelli:
Punti 1 e 2: riferiti specificamente al progetto di innovazione;
Punti 3 e 4: riferiti al sito industriale dove il progetto viene realizzato.
Un aiuto concreto per semplificare il processo
Per chi desidera una gestione professionale di ogni aspetto
Presentare e monitorare il progetto, assicurando la conformità a tutti i criteri.
Effettuare un’analisi preliminare sui dati per capire l’incentivo effettivo e la fattibilità del progetto.
Per verificare se un progetto rispetta il principio DNSH e può accedere agli incentivi, si applica il seguente schema condizionale:
1) Il progetto genera un incremento di rifiuti pericolosi?
NO: il progetto è ammissibile.
SÌ: passare alla verifica successiva.
2) I rifiuti pericolosi generati dal progetto sono destinati a R1-R12 o D1-D12?
Sì: il progetto è ammissibile.
No: il progetto non è ammissibile.
Verifica del Sito Industriale
Se il progetto supera i primi due criteri, si passa alla valutazione del sito industriale.
3) Il sito industriale produce più del 50% di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento?
NO: il progetto è ammissibile.
SÌ: passare alla verifica successiva.
4) Il sito industriale ha superato per più di due anni la soglia PRTR di produzione di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento?
NO: il progetto è ammissibile.
Sì: il progetto è escluso.
Chiariamo i dubbi
Se hai dubbi o desideri approfondire come applicare queste innovazioni nella tua azienda, puoi richiedere una consulenza gratuita per valutare le opportunità disponibili.
Definizione di “Elevata Quantità” di Rifiuti Pericolosi
Per determinare cosa si intende per “elevata quantità” di rifiuti speciali pericolosi, si utilizza il criterio del 50% indicato nel punto 3 del flusso di verifica. Un sito industriale che produce più del 50% di rifiuti pericolosi destinati allo smaltimento rientra tra le attività escluse dagli incentivi, a meno che non soddisfi le eccezioni previste.
Dati di Riferimento per la Valutazione
Le aziende che intendono accedere agli incentivi della Transizione 5.0 devono basarsi sui dati dell’esercizio precedente alla presentazione della comunicazione di accesso al beneficio.
Conclusioni
Le aziende che generano rifiuti speciali pericolosi non sono automaticamente escluse dagli incentivi della Transizione 5.0. Tuttavia, per accedere ai benefici, devono dimostrare il rispetto delle condizioni stabilite dal DM 24 luglio 2024 e del principio DNSH, adottando soluzioni di smaltimento sostenibile e monitorando la produzione di rifiuti inquinanti.
Il recente intervento del ministro Tommaso Foti ha scosso il panorama degli incentivi per la trasformazione digitale e green in Italia. Durante il convegno “Il ruolo del PNRR per il rilancio della manifattura italiana” a Brescia, Foti ha annunciato che le risorse destinate al piano Transizione 5.0 verranno ridotte da 6,3 a circa 3 miliardi di euro. Questa decisione nasce dalla constatazione che, fino ad oggi, solo una piccola frazione dei fondi (circa 502 milioni di euro) è stata effettivamente richiesta, evidenziando le difficoltà nel tiraggio della misura entro la scadenza del 31 dicembre 2025.
2. Il Contesto della Transizione 5.0
2.1. Obiettivi e Struttura del Piano
Il piano Transizione 5.0 è stato concepito per favorire la doppia transizione digitale e green delle imprese italiane, incentivando investimenti in beni strumentali avanzati, impianti per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili e formazione del personale.
Budget Iniziale: 6,3 miliardi di euro, di cui una piccola parte (1% o 63 milioni) già destinata allo sviluppo delle piattaforme e alla formazione del personale MIMIT e GSE.
Dettagli Operativi: I crediti d’imposta sono modulati in nove aliquote, con un’aliquota massima fino al 45% per interventi che garantiscano significative riduzioni dei consumi energetici.
Chiariamo i dubbi
Se hai dubbi o desideri approfondire come applicare queste innovazioni nella tua azienda, puoi richiedere una consulenza gratuita per valutare le opportunità disponibili.
Nonostante l’ambizioso obiettivo, il percorso per utilizzare integralmente i fondi è ostacolato da:
Complessità Normativa e Procedurale: Numerosi adempimenti, dalla raccolta delle certificazioni ex ante ed ex post alla trasmissione telematica tramite il GSE.
Tempistiche Ristretti: La scadenza del 31 dicembre 2025 non lascia margine sufficiente per completare gli investimenti, soprattutto considerando i rigidi vincoli che sono stati recentemente modificati a livello europeo.
3. La Decisione del Governo: Dimezzare le Risorse
3.1. Cosa Ha Detto il Ministro Foti
Durante il convegno, il ministro Foti ha spiegato che il piano Transizione 5.0 “è partita male” e che non esiste più il tempo materiale per spendere tutti i 6,3 miliardi assegnati. Di conseguenza, il Governo ha deciso di ridurre le risorse destinate alla misura a circa 3 miliardi di euro, riallocando la restante parte verso altre iniziative che promettono una maggiore efficacia per le imprese.
“Il Governo, dopo un’analisi attenta del tiraggio, ha deciso di destinare ad altri scopi circa la metà dei fondi prenotabili, in modo da supportare misure più semplici e orientate all’innovazione.” – Ministro Tommaso Foti
3.2. Implicazioni per le Imprese
Questa riprogrammazione non intende penalizzare le imprese, ma piuttosto concentrarsi su interventi che possano essere realizzati nei tempi previsti. In sostanza:
Focalizzazione su Progetti Realizzabili: Le risorse ridotte saranno destinate a interventi che garantiscono un’installazione e un utilizzo efficace entro la scadenza.
Riallocazione Strategica: Il 90% dei fondi riprogrammati rimarrà all’interno dello stesso capitolo, assicurando che le imprese possano comunque beneficiare degli incentivi, sebbene in misura ridotta.
4. Criticità e Opportunità: Il Punto di Vista degli Esperti
4.1. Pareri del Settore
Marco Nocivelli, vicepresidente di Confindustria con delega alle politiche industriali, ha evidenziato come la difficoltà di tiraggio dei fondi non rappresenti solo un problema operativo, ma anche una questione di visibilità a lungo termine per le imprese.
Necessità di una Visione Olistica: Le aziende richiedono maggior chiarezza sui piani futuri, in quanto la visibilità oltre il 2025 risulta attualmente limitata.
Supporto all’Innovazione: Mentre le risorse inutilizzate saranno riallocate, è essenziale che gli investimenti futuri siano orientati a supportare l’intero sistema industriale, non solo la digitalizzazione.
4.2. Le Criticità del Piano
Il problema principale risiede nell’inefficacia dei processi burocratici e nelle tempistiche strette che impediscono di assorbire l’intera dotazione iniziale.
Processi Complessi: La molteplicità degli adempimenti normativi e procedurali rallenta la capacità delle imprese di accedere ai crediti d’imposta.
Scadenze Irrealistiche: Il termine del 31 dicembre 2025 rappresenta una sfida difficile da superare per molti investitori, rendendo necessaria una riprogrammazione dei fondi.
5. Conclusioni: Un Bagno di Realismo per le Imprese
La decisione di ridurre le risorse per il piano Transizione 5.0 a 3 miliardi di euro è il risultato di un’analisi realistica delle difficoltà operative e temporali. Sebbene il dimezzamento possa apparire come una penalizzazione, esso punta a concentrare gli incentivi su progetti realmente attuabili, riducendo così il rischio di investimenti inefficaci e garantendo un utilizzo ottimale delle risorse statali.
Per le imprese, il messaggio è chiaro: è necessario dotarsi di una strategia ben definita e di un supporto qualificato per navigare nel complesso iter burocratico e sfruttare al meglio ogni opportunità. Questa situazione evidenzia il problema di “come fare” per ottenere risultati concreti, spingendo a una riflessione profonda sulle modalità di implementazione degli investimenti in innovazione e digitalizzazione.
Un aiuto concreto per semplificare il processo
Per chi desidera una gestione professionale di ogni aspetto
Presentare e monitorare il progetto, assicurando la conformità a tutti i criteri.
Effettuare un’analisi preliminare sui dati per capire l’incentivo effettivo e la fattibilità del progetto.
Se desideri approfondire come le soluzioni innovative e l’Industria 5.0 possano aiutare la tua azienda a superare queste sfide, ti invitiamo a leggere i nostri articoli correlati:
Questi approfondimenti ti forniranno strumenti e best practice per affrontare il “come fare” in un contesto in continua evoluzione, senza dover affrontare da solo la complessità normativa.
Marzo 2025: un mese di scioperi nei trasporti in Italia
Il mese di marzo 2025 si preannuncia complesso per i viaggiatori a causa di numerosi scioperi che coinvolgeranno treni, aerei e mezzi pubblici. Tra le date più critiche spicca l’8 marzo, quando è stato proclamato uno sciopero generale che interesserà diversi settori, compreso quello dei trasporti. La coincidenza con la Giornata Internazionale della Donna renderà la giornata particolarmente densa di mobilitazioni e potenziali disagi, motivo per cui è consigliabile pianificare gli spostamenti con anticipo.
Scioperi nel settore aereo
Nel trasporto aereo, sono previste diverse agitazioni, in particolare il 16 marzo:
Il personale della società Techno Sky dell’Aeroporto di Milano Malpensa si fermerà per 4 ore, dalle 12:00 alle 16:00.
Gli addetti delle aziende di handling aderenti ad Assohandlers incroceranno le braccia per 24 ore in diverse località italiane.
Per maggiori dettagli sulle proteste nel settore aereo, si rimanda alla guida dedicata: Scioperi aerei marzo 2025: protesta il settore l’8; disagi sui voli il 16.
Mezzi pubblici: le date degli scioperi
Il trasporto pubblico sarà interessato da diverse proteste:
1° marzo: il personale dell’AMAT di Palermo sciopererà per 8 ore, dalle 09:30 alle 17:30.
8 marzo: il personale AMT di Genova si fermerà per 8 ore, dalle 21:00 dell’8 marzo alle 05:00 del giorno successivo.
21 marzo: giornata critica per il trasporto locale con diversi scioperi:
Csc Mobilità a Latina (modalità da definire).
AMT Genova (fermo di 4 ore con modalità ancora da confermare).
GEST Firenze si fermerà per 24 ore.
Schiaffini Travel bloccherà il servizio per 24 ore in alcuni comuni delle province di Roma e Latina.
Scioperi ferroviari: stop a Trenitalia, Italo e Trenord
Anche il comparto ferroviario sarà coinvolto da diverse agitazioni:
19 marzo: sciopero di 8 ore (dalle 09:00 alle 17:00) che coinvolgerà il personale di Trenitalia, Italo e Trenord.
21 marzo:
Il personale mobile di Trenitalia Business Regionale in Piemonte e Valle d’Aosta sciopererà per 23 ore (dalle 03:00 del 21 alle 02:00 del 22 marzo).
Il personale addetto alla vendita e assistenza della divisione Business Regionale e Sviluppo intermodale di Trenitalia Piemonte incrocerà le braccia per 4 ore (dalle 09:00 alle 13:00).
2. L’Impatto sul Settore dei Trasporti
Le previsioni indicano che lo sciopero avrà un impatto significativo su:
Trasporti pubblici: ritardi e interruzioni nei servizi di treni, autobus e metropolitane.
Mobilità aerea: possibili cancellazioni o ritardi sui voli, soprattutto nelle principali hub aeroportuali.
Logistica e consegne: aziende e professionisti potrebbero riscontrare difficoltà nel garantire la puntualità delle consegne.
Si consiglia di monitorare costantemente gli aggiornamenti ufficiali e pianificare spostamenti alternativi per evitare inconvenienti.
3. Consigli Pratici per Affrontare la Giornata
Per minimizzare l’impatto dello sciopero, ecco alcuni suggerimenti:
Pianifica in anticipo: verifica gli orari aggiornati e prenota servizi alternativi.
Utilizza app di mobilità: applicazioni e siti ufficiali possono fornire aggiornamenti in tempo reale.
Informati sulle modifiche: segui le comunicazioni delle autorità di trasporto e dei sindacati.
4. Un Ponte Verso l’Innovazione Aziendale
Anche se l’articolo si concentra sul trend dello sciopero, è importante notare come eventi simili possano diventare un banco di prova per le aziende. Perché?
Un aiuto concreto per semplificare il processo
Per chi desidera una gestione professionale di ogni aspetto
Presentare e monitorare il progetto, assicurando la conformità a tutti i criteri.
Effettuare un’analisi preliminare sui dati per capire l’incentivo effettivo e la fattibilità del progetto.
Le crisi operative, come quelle causate da interruzioni dei trasporti, evidenziano l’importanza di investire in tecnologie innovative. Scopri come l’Industria 5.0 può trasformare queste sfide in opportunità:
Smart Logistics: sistemi avanzati per il monitoraggio in tempo reale dei flussi di trasporto.
Analisi predittiva: software che anticipano disagi e ottimizzano la gestione operativa.
Automazione e Digitalizzazione: soluzioni che garantiscono continuità operativa anche in situazioni di emergenza.
Lo sciopero dell’8 marzo rappresenta un evento di grande attualità che può creare disagi significativi per la mobilità quotidiana. Tuttavia, per le aziende, tali interruzioni offrono anche l’opportunità di rivedere e migliorare la resilienza operativa adottando tecnologie di ultima generazione. Utilizza questo momento non solo per organizzare meglio i tuoi spostamenti, ma anche per riflettere su come l’innovazione—grazie all’Industria 5.0—può rendere la tua azienda più agile e competitiva.