L’industria 4.0 è conclusa,
gli incentivi no.

Accesso agevolato a fondi, bonus e agevolazioni fiscali per portare la tua azienda nel futuro.

Affrettati!


Lo stato italiano ha apposto un plafond massimo di € 2.2 Mlrd, da richiedere entro il 2026. Perché lasciarli sfuggire? Contattaci, GV Consulting è l’azienda italiana leader nel settore accesso incentivi 5.0.

Testimonials

Cosa pensano di noi

I clienti sono la nostra forza. Ecco cosa ne pensano di GV Consulting

⭐⭐⭐⭐⭐

Valentina B.

⭐⭐⭐⭐⭐

Lisa C.

⭐⭐⭐⭐⭐

Francesco T.

Ci puoi aver conosciuto su:

  • Proroga 5.0: nessuna conferma ufficiale, ma arrivano aggiornamenti sulla piattaforma

    Tutti si chiedono: ci sarà la proroga del Piano Transizione 5.0?
    Ad oggi non esiste ancora un annuncio ufficiale. Le imprese restano in attesa, mentre il Governo e la Commissione Europea discutono una possibile estensione della misura.

    Nel frattempo, il 7 agosto 2025 il portale Transizione 5.0 ha ricevuto un aggiornamento tecnico. Le nuove funzioni rendono la piattaforma più flessibile e veloce per la gestione delle pratiche.


    🔹 Cosa cambia con l’aggiornamento del 7 agosto

    Il portale è rimasto offline due ore, dalle 12:00 alle 14:00. Dopo l’intervento sono state introdotte cinque novità operative:

    1. Beneficiari estesi
      Ora anche le ESCo possono risultare come beneficiarie del credito d’imposta.
    2. Cumulo agevolazioni
      Le imprese possono dichiarare il cumulo con altri incentivi già richiesti o in fase di richiesta.
    3. Sostituzione beni materiali
      È possibile sostituire un bene dell’Allegato A con un equipollente già ammortizzato da almeno 24 mesi.
    4. Autodichiarazione sotto i 300.000 €
      Per spese inferiori a questa soglia, il legale rappresentante può firmare una dichiarazione al posto della perizia asseverata.
    5. Impianti termici aggiornati
      L’elenco ora comprende anche “Energia termica da fonte geotermica, acqua/acqua e acqua/aria”. Restano invariati i massimali.

    🔹 Proroga 5.0: lo stato attuale

    Al momento, la proroga 5.0 non è stata approvata.
    La scadenza ufficiale rimane il 31 dicembre 2025, data entro la quale i progetti devono essere conclusi e i beni consegnati in azienda. Le imprese avranno poi tempo fino al 28 febbraio 2026 per comunicare il completamento al GSE.

    Le associazioni di categoria continuano a spingere per una proroga, evidenziando che:

    • ad oggi sono stati utilizzati solo 1,6 miliardi dei 6,23 stanziati dal PNRR;
    • circa 3 miliardi risultano ancora disponibili e potenzialmente riprogrammabili;
    • molti progetti sono in fase di valutazione e rischiano di non rientrare nei tempi previsti.

    🔹 Cosa aspettarsi nei prossimi mesi

    Il Governo discute ancora con la Commissione Europea su tempi e modalità. Una proroga 5.0 rimane possibile, ma non è certa.
    Chi vuole sfruttare l’agevolazione deve quindi muoversi subito, senza attendere decisioni future.

    👉 Noi di GV Consulting supportiamo le aziende in ogni fase: dalla verifica dei requisiti alla presentazione delle pratiche, fino alla scelta di soluzioni software come SYNX ENERGY, perfettamente compatibile con i requisiti del Piano Transizione 5.0.


  • Il Paradosso dei Dati nell’Industria 5.0 – Come Risolvere i Problemi di Raccolta di Dati

    L’industria 5.0 promette di trasformare il modo in cui le aziende produttive operano, ma spesso si incontra con un ostacolo invisibile: la mancanza di dati efficaci sul consumo energetico.

    Il monitoraggio dei consumi energetici è fondamentale per una produzione sostenibile e efficiente. Ma come raccogliere i dati necessari? Questo è dove entra in gioco il problema della raccolta dei dati energetici.

    Il Problema:

    La mancanza di dati efficaci sul consumo energetico è un problema comune nelle aziende produttive. I sistemi industriali generano enormi quantità di dati, ma spesso non è facile raccogliere e analizzare queste informazioni per prendere decisioni informate.

    Le aziende possono incontrare problemi come:

    • Inefficienze energetiche nascoste
    • Processi produttivi poco tracciabili
    • Difficoltà nella gestione dei flussi di dati

    Ma perché i tuoi competitor non falliscono a questo proposito?

    Scopri perché è obbligatorio usare pinze amperometriche certificate MID: requisiti tecnici, sicurezza dei dati e conformità normativa.

    Molte aziende sanno che la mancanza di dati efficaci sul consumo energetico è un problema, ma poche hanno le competenze interne o gli strumenti giusti per raccogliere e interpretare in modo efficace i flussi informativi necessari.

    Ecco dove entra in gioco il futuro del monitoraggio dei consumi:

    Il futuro dell’industria italiana passa da qui: non lasciarti sfuggire gli incentivi e la possibilità di innovare in modo sostenibile e competitivo. Segui le ultime novità sulle Transizione 5.0

    Incentivi per il Monitoraggio dei Consumi Energetici

    Il 2025 è un anno cruciale per le imprese che vogliono innovare e aumentare la sostenibilità produttiva. Gli incentivi per il monitoraggio dei consumi energetici si dividono principalmente in:

    Contributi a fondo perduto per l’acquisto di strumenti di monitoraggio Agevolazioni fiscali, come credito d’imposta fino al 45%, super-ammortamento e sgravi contributivi per assunzioni collegate a progetti di monitoraggio Spese ammissibili Strumenti di monitoraggio e analisi dei consumi energetici Formazione specialistica e consulenza tecnica

    Perché è fondamentale una consulenza esperta?

    I bandi richiedono spesso documentazione tecnica, asseverazioni e relazioni energetiche. Un supporto professionale aiuta a evitare errori formali e a massimizzare i benefici fiscali.

    Proroga Transizione 5.0 al 2026?

    Al momento non esistono conferme ufficiali sulla proroga della Transizione 5.0 al 2026, ma ci sono forti indicazioni e pressioni politiche per estendere i termini, soprattutto in regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

    interesse per regione di industria 5.0

    Cosa fare in attesa?

    Verificare subito la conformità dei progetti in corso Pianificare con un consulente esperto gli investimenti Valutare strumenti di monitoraggio e analisi dei consumi energetici da integrare nei processi produttivi

    Conclusione:

    Non aspettare conferme ufficiali per inviare la comunicazione preventiva. Aggiorna i tuoi progetti e tieni sotto controllo scadenze e documentazioni. Affidati a un esperto per una consulenza mirata e per sfruttare tutte le opportunità, anche in vista di possibili proroghe.


  • Fondi Industria 4.0 2025: ancora disponibili oltre 686 milioni di euro – Aggiornamento 29 luglio

    Aggiornamento 29 luglio: fondi 4.0 ancora disponibili per il 2025

    Molti utenti si chiedono se i fondi 4.0 per il 2025 siano esauriti. La risposta ufficiale è no. Alla data del 29 luglio 2025, risultano ancora disponibili risorse per 686.372.544,73 euro a valere sul credito d’imposta Industria 4.0 per beni strumentali materiali.

    Fondi 4.0 esauriti? Ecco la situazione aggiornata 2025

    • Data ultimo aggiornamento: 29 luglio 2025
    • Fondi ancora disponibili: € 686.372.544,73
    • Periodo agevolabile: investimenti effettuati tra 01.01.2025 e 31.12.2025
    • Come fare domanda: tramite piattaforma GSE con SPID

    Con comunicazione ufficiale del 29 luglio 2025, è stato reso noto che, per gli investimenti in beni strumentali materiali 4.0 effettuati dal 1° gennaio al 31 dicembre 2025, risultano ancora disponibili risorse per un importo pari a 686.372.544,73 euro.


    Accesso al credito d’imposta: procedura telematica

    L’accesso all’agevolazione è subordinato alla presentazione della comunicazione tramite sistema telematico GSE, secondo quanto previsto nell’ambito del Piano Transizione 4.0.

    Le imprese possono trasmettere la propria richiesta esclusivamente tramite:

    • Piattaforma GSE nella sezione dedicata Transizione 4.0
    • Autenticazione con SPID
    • Utilizzo del modello editabile disponibile online

    Scadenza e ambito di applicazione

    Le risorse si riferiscono a investimenti effettuati nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2025, conformi ai requisiti previsti per il credito d’imposta 4.0.

    Beneficiari: Imprese che effettuano investimenti in beni strumentali materiali nuovi, riconducibili agli allegati A della Legge 232/2016, nell’ambito dei processi di digitalizzazione e automazione previsti dal Piano Transizione 4.0.


    Raccomandazioni operative per le imprese

    Schema concettuale fondi 4.0

    Le imprese interessate sono invitate a:

    • Verificare la corretta classificazione del bene
    • Predisporre la documentazione tecnica richiesta
    • Inviare tempestivamente la comunicazione per non rischiare l’esaurimento del plafond disponibile

    Monitoraggio in tempo reale del plafond residuo

    La disponibilità delle risorse è aggiornata in tempo reale sul sito del GSE, sezione Transizione 4.0. Si consiglia di monitorare frequentemente la piattaforma per verificare l’eventuale esaurimento del plafond.


    Conclusione

    Con oltre 686 milioni di euro ancora disponibili alla data del 29 luglio 2025, le imprese che hanno programmato investimenti in beni materiali 4.0 per l’anno in corso possono ancora accedere al credito d’imposta. Tuttavia, l’invio tempestivo della comunicazione è essenziale per evitare l’esclusione dal beneficio per esaurimento delle risorse.


  • Nel panorama degli incentivi Industria 4.0 e Transizione 5.0, il 2025 segna una tappa cruciale in termini di aliquote, soglie e modalità di accesso ai crediti d’imposta. Le recenti normative, tra cui la Legge 207/2024, introducono disposizioni dettagliate che impongono rigore interpretativo e piena conformità alle tempistiche previste. In questo articolo analizziamo i principi di attribuzione dei montanti, le scadenze operative e le implicazioni per imprese e consulenti.

    1. Montanti e soglie: chiarimenti normativi

    Le soglie di investimento per accedere agli incentivi Industria 4.0 seguono una logica annuale e non arbitraria. I montanti da considerare sono:

    • Fino a 2,5 milioni di euro
    • Da 2,5 a 10 milioni di euro
    • Da 10 a 20 milioni di euro

    La disciplina applicabile dipende dall’anno di effettuazione dell’investimento, salvo in caso di prenotazione valida che consente lo splafonamento all’anno successivo.


    2. Prenotazione e diritto acquisito: il meccanismo chiave

    Prenotazione incentivi 4.0 per investimento 2026 con montante 2025

    La prenotazione è il meccanismo che consente di estendere la disciplina agevolativa all’anno successivo. I requisiti per la prenotazione valida sono:

    • Ordine accettato dal fornitore
    • Pagamento di almeno il 20% del costo entro i termini previsti

    Esempio operativo:

    Un’impresa che prenota nel 2024 e effettua l’investimento nel primo semestre 2026 può computarlo sul montante 2025, in virtù dell’ultima annualità di vigenza ordinaria, come stabilito dalla Legge 207/2024, comma 446.


    3. Tempistiche di effettuazione: regole TUIR e prassi

    Il momento di effettuazione è determinato secondo l’art. 109 del TUIR. Le casistiche principali sono:

    • Beni mobili: consegna o spedizione
    • Leasing: consegna al locatario o esito positivo del collaudo
    • Contratti complessi: accettazione finale (Interpello 336/2022)

    4. Interpelli e prassi: applicazione automatica della disciplina

    Interpelli Agenzia Entrate su incentivi Industria 4.0

    Le prassi amministrative consolidano il principio secondo cui la prenotazione vincola automaticamente l’investimento all’anno precedente l’effettuazione. Gli interpelli fondamentali:

    • Interpello 895/2021: bene ordinato nel 2019, effettuato nel 2021 → computato nel 2020
    • Interpello 107/2022: prenotazione “aggancia” l’anno di vigenza
    • Interpello 336/2022: ogni componente segue la propria tempistica

    5. Eliminazione delle ambiguità: la Legge 207/2024

    Il comma 446 della Legge 207/2024 chiarisce ogni dubbio normativo:

    • Investimenti dal 01.01.2025: soggetti a tetto 2,2 miliardi, salvo prenotazione 2024
    • Investimenti entro il 30.06.2026: ammessi solo se prenotati entro 31.12.2025
    • I montanti da applicare sono quelli del 2025, non del 2026

    6. Errori comuni e rischi interpretativi

    Non esiste alcuna libertà di scelta nel collocamento degli investimenti nei diversi scaglioni. Le tesi che ipotizzano “opzioni” sono infondate. Le imprese rischiano:

    • Esclusione dal credito d’imposta
    • Recupero dell’incentivo
    • Sanzioni in caso di accertamento

    7. Conclusioni operative: rigore normativo e compliance

    Due regole fondamentali:

    1. La prenotazione determina automaticamente la disciplina applicabile.
    2. I montanti si calcolano sull’anno di effettuazione, salvo splafonamento: in tal caso, conta l’anno precedente.

    Per i consulenti, l’aderenza alla normativa è imprescindibile. Ogni lettura “creativa” è giuridicamente infondata e operativamente rischiosa.