L’industria 4.0 è conclusa,
gli incentivi no.

Accesso agevolato a fondi, bonus e agevolazioni fiscali per portare la tua azienda nel futuro.

Affrettati!


Lo stato italiano ha apposto un plafond massimo di € 2.2 Mlrd, da richiedere entro il 2026. Perché lasciarli sfuggire? Contattaci, GV Consulting è l’azienda italiana leader nel settore accesso incentivi 5.0.

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  • Fondi 4.0 esauriti? Facciamo chiarezza: disponibili ancora 930 milioni di euro

    Aggiornamento luglio 2025
    Negli ultimi giorni, molti imprenditori si stanno chiedendo:

    I fondi 4.0 sono esauriti davvero?

    La risposta è no. Nonostante la sospensione momentanea delle conferme da parte del GSE lo scorso 17 giugno, oggi è ufficiale: restano disponibili ancora oltre 930 milioni di euro per investimenti in beni strumentali 4.0 da effettuare nel 2025.

    Perché si è parlato di fondi 4.0 esauriti?

    Il 17 giugno 2025, in poche ore, la piattaforma GSE ha sospeso le conferme delle prenotazioni, comunicando l’apparente esaurimento dei fondi 4.0. In realtà, si è trattato di un blocco precauzionale, previsto dalla Legge di Bilancio, che ha introdotto un tetto massimo di spesa agevolabile di 2,2 miliardi di euro.

    Questa misura è stata adottata per evitare il superamento del plafond, dato l’elevato numero di comunicazioni preventive inviate entro il 15 maggio 2025.

    La verità dopo le verifiche: fondi ancora disponibili

    A distanza di qualche settimana, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) hanno fatto chiarezza. Dopo aver analizzato tutte le richieste ricevute, hanno confermato:

    • 546,3 milioni € prenotati con il vecchio modello
    • 721,2 milioni € con il nuovo sistema di prenotazione
    • Totale impegnato: 1.267,5 milioni €
    • Fondi residui: circa 932,5 milioni €

    Quindi no: i fondi 4.0 non sono esauriti. Ci sono ancora risorse a disposizione per chi ha presentato correttamente le comunicazioni o lo farà nelle prossime aperture.

    Cosa cambia nel 2025 per il credito d’imposta 4.0

    Con la Legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2025 è cambiato l’accesso agli incentivi per gli investimenti in beni materiali 4.0:

    • Obbligo di comunicazione preventiva tramite il portale GSE
    • Investimenti agevolabili se almeno il 20% è versato entro il 31 dicembre 2025
    • Scadenza finale per l’investimento: 30 giugno 2026
    • Massimale totale: 2,2 miliardi di euro

    Tutti gli investimenti precedenti al 2025 continuano a rientrare nel credito automatico, purché rispettino i criteri.

    Le richieste delle associazioni e il futuro del 4.0

    Alla luce della complessità della nuova procedura, molte associazioni di categoria (CNA, Confartigianato, Confcommercio ecc.) hanno scritto al Ministro Urso chiedendo:

    • Il ripristino del credito automatico
    • Il reinserimento dei software tra i beni agevolabili

    E la Transizione 5.0?

    Parallelamente, si discute anche del futuro del Piano Transizione 5.0, legato a digitalizzazione ed efficienza energetica. Dei 6,3 miliardi previsti, solo 1,6 miliardi sono stati spesi, e si valutano proroghe e rimodulazioni, con un possibile recupero di circa 3 miliardi di euro.


    In conclusione

    👉 I fondi 4.0 non sono esauriti.
    Ci sono ancora margini importanti per investire e ottenere il credito d’imposta, ma il tempo è limitato e la procedura più articolata rispetto al passato.

    Se vuoi essere certo di accedere agli incentivi 4.0 o vuoi valutare una strategia combinata con il Piano 5.0, affidati a chi ha già seguito decine di aziende in questi passaggi.


  • Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha finalmente tracciato una rotta chiara su un tema che ha generato anni di incertezza e contenziosi: la distinzione tra crediti d’imposta “inesistenti” e crediti “non spettanti”.

    Con l’Atto di indirizzo n. 18 del 1° luglio 2025, previsto dalla legge 9 agosto 2023, n. 111, il MEF recepisce la giurisprudenza più recente e la traduce in regole operative. Un passaggio epocale per contribuire a una maggiore certezza del diritto fiscale, soprattutto in materia di incentivi come il credito R&S e i crediti legati a Transizione 4.0 / 5.0.


    📌 Perché è importante distinguere tra crediti inesistenti e non spettanti?

    La differenza non è solo terminologica: incide su prescrizioni, sanzioni e responsabilità penali.

    • I crediti d’imposta inesistenti sono quelli che mancano dei requisiti oggettivi o soggettivi previsti per legge, o sono frutto di rappresentazioni fraudolente.
    • I crediti non spettanti sono invece quelli utilizzati in modo scorretto, in tempi o modalità non consentite, o basati su interpretazioni non allineate ai criteri normativi.

    Questa distinzione – finalmente ufficializzata – è fondamentale anche per misurare la gravità delle sanzioni.


    ⚖️ Sanzioni: cosa cambia

    Crediti inesistenti:

    • Penale: Reclusione da 1 anno e 6 mesi a 6 anni se > 50.000 €/anno
    • Amministrativa: Sanzione pari al 70%, raddoppiabile in caso di frode

    Crediti non spettanti:

    • Penale: Reclusione ridotta (6 mesi – 2 anni), esclusa in caso di obiettiva incertezza tecnica
    • Amministrativa: Sanzione al 25% (ridotta fino a 250 € per omissioni formali)
    Profili sanzionatori: l’importanza della corretta qualificazione

    🕒 I nuovi termini di prescrizione

    Con l’art. 38-bis del D.P.R. 600/1973 (riformato dal D.lgs. 13/2024), cambiano anche i termini per il recupero:

    • Crediti non spettanti: entro il 31 dicembre del 5° anno successivo all’uso
    • Crediti inesistenti: entro il 31 dicembre dell’8° anno

    🔍 Focus: i crediti R&S, i più esposti al rischio

    Nel mirino dell’Atto MEF ci sono i crediti per ricerca e sviluppo, innovazione, design e green transition. Sono quelli dove più spesso il credito è formalmente corretto, ma tecnicamente discutibile.

    Esempio: un progetto etichettato come “sviluppo sperimentale” ma privo di reali elementi di novità può essere considerato non spettante, anche se le spese sono documentate.


    🛡️ Certificazione tecnica: lo scudo che fa la differenza

    Il MEF riconosce pieno valore alla certificazione tecnica ex art. 23 del D.L. 73/2022, rilasciata da esperti qualificati. Se correttamente emessa e comunicata all’Amministrazione prima di contestazioni, rende nulli gli eventuali atti di recupero.

    👉 Il messaggio è chiaro: chi investe in certificazioni, dorme più tranquillo.


    ✅ Conclusione: verso una fiscalità più chiara e tutelante

    L’Atto di indirizzo del MEF del 1° luglio 2025 rappresenta una svolta per imprese e consulenti:
    ✔️ Stabilisce criteri certi e applicabili
    ✔️ Riduce i rischi in caso di errori non dolosi
    ✔️ Premia chi adotta strumenti di compliance preventiva

    Per le aziende che accedono a Transizione 5.0, 4.0 o R&S, è un’occasione per ripensare come strutturare e documentare i propri crediti, evitando sorprese in fase di controllo.


    🔗 Fonti normative

    • MEF Prot. n. 18 – 01/07/2025 (Atto di indirizzo)
    • Art. 20, c.1, lett. a), n.5 – L. 111/2023
    • D.lgs. 87/2024
    • Art. 10-septies – L. 212/2000
    • Sent. Cassazione n. 34419/2023
    • D.lgs. 74/2000
    • D.lgs. 471/1997

  • Industria 5.0: Incentivi, Transizione e Opportunità per il 2025

    Gli incentivi Industria 5.0 rappresentano un’opportunità fondamentale per le imprese che vogliono innovare i propri impianti e beneficiare di agevolazioni fiscali nel 2025. Molte imprese sono interessate a scoprire come approfittare degli incentivi e delle agevolazioni fiscali legate a questa nuova fase di innovazione industriale. Se anche tu vuoi capire cosa fare per non perdere queste opportunità, sei nel posto giusto.


    Industria 5.0 incentivi 2025: come funzionano e chi può accedervi

    L’Industria 5.0 rappresenta la nuova evoluzione del modello produttivo, che punta a integrare tecnologia avanzata, sostenibilità e centralità delle persone nel processo produttivo. Rispetto all’Industria 4.0, si concentra maggiormente su:

    • Innovazione sostenibile ed efficiente
    • Personalizzazione e flessibilità delle produzioni
    • Integrazione di intelligenza artificiale, robotica collaborativa e IoT con attenzione all’impatto sociale

    Questa nuova fase è supportata da un insieme di incentivi fiscali e contributi, utili per le imprese che vogliono investire in macchinari, software e formazione.

    Puoi scoprire più info dalla guida gratuita


    Fondi Transizione 4.0 esauriti: cosa succede ora?

    Ad oggi, i fondi dedicati al credito d’imposta Transizione 4.0 per il 2025 risultano ufficialmente esauriti. Ma non è un blocco definitivo: si tratta di una misura precauzionale in attesa delle verifiche ufficiali del 17 luglio 2025.

    diagramma temporale che dimostra la linea temporale di blocco e sblocco dei fondi 4.0

    Perché i fondi risultano esauriti?

    Le risorse stanziate per il credito d’imposta (2,2 miliardi di euro) sono temporaneamente bloccate per evitare sforamenti, in attesa della conferma degli investimenti prenotati entro fine 2024.

    Cosa succederà il 17 luglio 2025?

    diagramma di flusso che spiega cosa fare ora che i fondi 4.0 sono esauriti.

    Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) controllerà quali prenotazioni saranno effettivamente concluse. Se alcuni investimenti non saranno confermati, i fondi si libereranno e verranno ridistribuiti secondo l’ordine cronologico delle richieste preventive.

    Cosa fare ora?

    • Se hai già inviato la comunicazione preventiva, aspetta la risposta dopo il 17 luglio
    • Se non l’hai ancora fatta, inviala subito per mantenere la priorità
    • Se hai ricevuto conferma di fondi disponibili, invia la comunicazione con acconto entro 30 giorni

    Industria 5.0: incentivi e agevolazioni per il 2025

    Il 2025 è un anno cruciale per le imprese che vogliono innovare e aumentare la sostenibilità produttiva. Gli incentivi Industria 5.0 si dividono principalmente in:

    • Contributi a fondo perduto per l’acquisto di macchinari innovativi e sostenibili
    • Agevolazioni fiscali, come credito d’imposta fino al 45%, super-ammortamento e sgravi contributivi per assunzioni collegate a progetti 5.0

    Spese ammissibili

    • Macchinari e beni strumentali 4.0 e 5.0
    • Sistemi di monitoraggio e risparmio energetico
    • Software industriali e soluzioni IoT
    • Formazione specialistica e consulenza tecnica

    Perché è fondamentale una consulenza esperta?

    I bandi richiedono spesso documentazione tecnica, asseverazioni e relazioni energetiche. Un supporto professionale aiuta a evitare errori formali e a massimizzare i benefici fiscali.

    Chiariamo i dubbi

    Se hai dubbi o desideri approfondire come applicare queste innovazioni nella tua azienda, puoi richiedere una consulenza gratuita per valutare le opportunità disponibili.

    GV Consulting S.R.L.

    Consulenza Specializzata 5.0


    Proroga Transizione 5.0 al 2026: cosa sappiamo?

    Al momento non esistono conferme ufficiali sulla proroga della Transizione 5.0 al 2026, ma ci sono forti indicazioni e pressioni politiche per estendere i termini, soprattutto in regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna.

    Perché si parla di proroga?

    • Tempi tecnici troppo stretti per le imprese
    • Complessità nel dimostrare risparmio energetico
    • Pressione politica e interesse di supportare la filiera produttiva

    Cosa fare in attesa?

    • Verificare subito la conformità dei progetti in corso
    • Pianificare con un consulente esperto gli investimenti
    • Valutare strumenti digitali ed energetici da integrare nei processi produttivi

    Calcola subito i tuoi incentivi Industria 5.0!

    Vuoi sapere subito quanto puoi risparmiare con gli incentivi 5.0? Usa il nostro calcolatore dedicato: è semplice, immediato e ti dà una stima chiara del credito d’imposta e dei contributi che puoi ottenere.

    Inserisci i tuoi dati per vedere i risultati


    Conclusione: come muoversi nel 2025 per non perdere i vantaggi Industria 5.0

    • Non aspettare conferme ufficiali per inviare la comunicazione preventiva
    • Aggiorna i tuoi progetti e tieni sotto controllo scadenze e documentazioni
    • Affidati a un esperto per una consulenza mirata e per sfruttare tutte le opportunità, anche in vista di possibili proroghe

    Il futuro dell’industria italiana passa da qui: non lasciarti sfuggire gli incentivi e la possibilità di innovare in modo sostenibile e competitivo.


  • Software gestionali agevolabili nel Piano Transizione 5.0

    Nel contesto del Piano Transizione 5.0, non solo macchinari e impianti rientrano tra gli investimenti incentivabili, ma anche software gestionali 4.0, purché rispettino i requisiti di interconnessione e contribuiscano alla digitalizzazione dei processi aziendali.

    💡 In particolare, esistono due soluzioni – entrambe agevolabili – che rispondono a esigenze diverse:


    🔹 SYNX – Il gestionale modulare e leggero

    SYNX è ideale per imprese che:

    • non hanno (o non vogliono cambiare) il gestionale principale,
    • vogliono monitorare i dati di produzione ed energia in modo rapido e intuitivo,
    • puntano ad avere una misurazione certificabile ai fini dell’Industria 5.0.

    ✅ Si integra facilmente con software preesistenti, senza dover rivoluzionare l’infrastruttura IT.
    ✅ È compatibile con strumenti di misura certificati MID, requisito fondamentale per il credito 5.0.
    ✅ Ottimo per PMI che vogliono “partire subito” con un investimento più agile.


    🔹 Concept ERP – Il gestionale completo e scalabile

    Concept ERP è pensato per aziende strutturate, che vogliono:

    • gestire l’intero ciclo produttivo da un’unica piattaforma,
    • integrare pianificazione, contabilità, magazzino, qualità, CRM e molto altro,
    • realizzare un progetto evoluto e completamente “4.0-ready”.

    ✅ Siamo rivenditori ufficiali di Concept: ti affianchiamo nella scelta, installazione e adattamento del gestionale.
    ✅ È perfettamente combinabile con altri investimenti 5.0, come nuovi macchinari, impianti fotovoltaici, sistemi MES e più.
    ✅ Consente una gestione centralizzata dei dati utili al GSE per dimostrare risparmi e interconnessione.


    📌 Entrambe le soluzioni sono agevolabili nel Piano Transizione 5.0, a patto che facciano parte di un progetto che porta a un’efficienza energetica documentata.