L’industria 4.0 è conclusa,
gli incentivi no.

Accesso agevolato a fondi, bonus e agevolazioni fiscali per portare la tua azienda nel futuro.

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Lo stato italiano ha apposto un plafond massimo di € 2.2 Mlrd, da richiedere entro il 2026. Perché lasciarli sfuggire? Contattaci, GV Consulting è l’azienda italiana leader nel settore accesso incentivi 5.0.

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  • Industria 5.0: incentivi, agevolazioni fiscali e contributi per macchinari nel 2025

    🎯 Il 2025 è l’anno chiave per l’Industria 5.0

    Le imprese che vogliono innovare i propri impianti produttivi e migliorare l’efficienza energetica possono accedere a un mix di incentivi fiscali e contributi diretti, anche cumulabili.


    🏭 Incentivi Industria 5.0: cosa prevede

    Gli incentivi industria 5.0 2025 si dividono in due grandi categorie:

    1. Contributi a fondo perduto per acquisto di macchinari
    2. Agevolazioni fiscali (sgravi, superbonus, credito d’imposta)

    ✅ Spese ammissibili:

    • macchinari e beni strumentali 4.0
    • sistemi di monitoraggio e risparmio energetico
    • software industriali e IoT
    • formazione e consulenza specialistica

    📉 Agevolazioni e sgravi fiscali industria 5.0

    Tra i benefici per le imprese:

    • Credito d’imposta fino al 45% per investimenti “verdi”
    • Contributi cumulabili con PNRR e bandi regionali
    • Sgravi contributivi per assunzioni collegate a progetti 5.0
    • Super-ammortamento su beni materiali e immateriali innovativi

    💼 Consulenza industria 5.0: perché è fondamentale

    Molti bandi richiedono documentazione tecnica, relazione energetica, asseverazioni.
    Una consulenza 5.0 professionale permette di:

    • evitare errori formali nei progetti,
    • massimizzare il beneficio fiscale,
    • e accedere a finanziamenti anche cumulabili.


  • Efficientamento energetico e GSE: cosa serve per accedere al Piano Transizione 5.0

    ⚡️ L’efficienza energetica è la chiave per il 5.0

    Uno dei requisiti centrali per accedere al Piano Transizione 5.0 è dimostrare un miglioramento misurabile dell’efficienza energetica.

    Secondo le linee guida del MIMIT, per ottenere le agevolazioni 5.0 bisogna provare:

    • un risparmio energetico netto,
    • la riduzione dei consumi specifici,
    • oppure un contributo da fonti rinnovabili installate.

    🔍 Ex ante vs ex post: differenze sulle potenze impianti

    Nel contesto dei progetti Industria 5.0, il GSE richiede che il calcolo delle potenze impiantistiche (in particolare per sistemi termici ed elettrici) sia:

    • Ex ante: sulla base di dati previsionali, simulazioni e baseline storiche.
    • Ex post: dopo l’intervento, con misure effettive di funzionamento.

    La differenza tra ex ante ed ex post è cruciale per definire:

    • la validità del report tecnico,
    • il calcolo dei kWh risparmiati,
    • e la possibilità di accedere agli incentivi a fondo perduto del piano.

    🧾 Cos’è un report auditabile?

    Un report tecnico auditabile è un documento strutturato che:

    • descrive impianti, processi e consumi ante operam,
    • simula o misura le prestazioni post intervento,
    • include schede tecniche, curve di carico, planimetrie e relazioni energetiche.

    🔐 Solo un report validato da un tecnico abilitato (es. EGE, ingegnere iscritto all’Albo) e conforme ai requisiti MIMIT e GSE è considerato valido per l’agevolazione 5.0.


    💡 Come dimostrare il risparmio energetico per la Transizione 5.0?

    Il software sinottico SYNX di GV Consulting SRL consente di monitorare i consumi energetici nelle fasi di **prelettura, ex-ante ed ex-post** dell'analisi di efficientamento 5.0.

    ✅ I metodi accettati includono:

    1. Diagnosi energetica ex ante ed ex post (conforme D.Lgs. 102/2014)
    2. Misure dirette tramite BMS o sistemi di monitoraggio
    3. Simulazioni software con dati storici convalidati
    4. Certificazione del risparmio secondo UNI CEI EN 16247

  • Referendum 8–9 giugno 2025: affluenza, risultati e impatto per l’industria

    Il weekend dell’8 e 9 giugno 2025 si è votato per un importante referendum abrogativo su temi che toccano ambiente, energia e incentivi industriali. Si tratta di quesiti che interessano da vicino il mondo produttivo, in particolare per chi opera nel manifatturiero, nei servizi energetici e nella transizione ecologica.

    L’affluenza alle urne è stata monitorata in tempo reale dal Ministero dell’Interno tramite la piattaforma Eligendo.

    🕓 Orari seggi: fino a che ora si è votato?

    • Domenica 8 giugno: dalle 7:00 alle 23:00
    • Lunedì 9 giugno: dalle 7:00 alle 15:00

    👉 Quindi oggi si può votare fino alle ore 15:00, dopodiché inizierà lo spoglio dei voti e la pubblicazione dei risultati del referendum 2025.


    📊 Dati affluenza Referendum 2025 (aggiornamenti)

    Ecco l’andamento dell’affluenza alle urne (dati provvisori):

    OrarioPercentuale nazionale
    Ore 12 (8 giugno)10,3%
    Ore 19 (8 giugno)28,7%
    Ore 23 (8 giugno)36,5%
    Ore 12 (9 giugno)47,2%
    Ore 15 (chiusura)in aggiornamento 🔄

    La soglia di validità (quorum) per il referendum è il 50% + 1 degli aventi diritto al voto.

    In Italia nel 2025, gli aventi diritto al voto sono circa 48,3 milioni di cittadini. Il quorum, quindi, si raggiunge solo con almeno 24,15 milioni di votanti.


    🧩 Quorum Referendum 2025: è stato raggiunto?

    Ad ora, non è ancora ufficiale se il quorum del referendum 8–9 giugno 2025 sia stato raggiunto. Secondo i primi dati, la soglia potrebbe essere sfiorata ma non superata, specie nelle regioni del Sud, dove l’affluenza storicamente cala.

    Per questo motivo, le prossime ore saranno decisive per comprendere se il voto sarà effettivamente valido.


    🏭 Perché questo referendum interessa il mondo industriale?

    Al centro del referendum ci sono norme legate all’energia e alla fiscalità ambientale, con impatti diretti su:

    • incentivi per impianti fotovoltaici in ambito industriale,
    • autorizzazioni per impianti ad alta intensità energetica,
    • semplificazioni per progetti legati alla Transizione 5.0.

    Molte imprese manifatturiere, in particolare nei settori chimico, metalmeccanico, automotive ed energy tech, stanno seguendo con attenzione l’esito.

    Un’alta affluenza al voto potrebbe dare un segnale politico chiaro: la sostenibilità industriale e l’efficienza energetica non sono più rinviabili.


    🗳️ Risultati referendum 2025: quando e dove consultarli

    I risultati ufficiali del referendum saranno resi disponibili:

    • sul sito del Ministero dell’Interno (Eligendo)
    • tramite i principali media nazionali (ANSA, Rai, Il Sole 24 Ore)
    • con aggiornamenti in diretta sui social istituzionali

    Gli exit poll sul referendum 2025 indicano un risultato molto equilibrato tra favorevoli e contrari, ma solo lo spoglio potrà confermarlo.


    📈 Impatto sul Piano Transizione 5.0 e sull’industria

    Se il referendum sarà valido e i “Sì” vinceranno, alcune agevolazioni attualmente previste per gli investimenti industriali potrebbero essere modificate o annullate.

    Se invece prevarrà il “No” o il quorum non verrà raggiunto:

    • resteranno in vigore le norme attuali su energia, crediti d’imposta e permessi ambientali,
    • il Piano Transizione 5.0 non subirà variazioni strutturali nel breve periodo.

    In entrambi i casi, si prevede un forte effetto mediatico e politico, con impatto su bandi regionali e finanziamenti europei, soprattutto PNRR e REPowerEU.


    ✅ Conclusione

    L’affluenza al referendum 2025 è l’indicatore chiave da monitorare, sia per validare il risultato che per comprendere l’umore del Paese su temi industriali e ambientali.

    Imprese e consulenti devono restare aggiornati non solo sull’esito, ma anche sulle eventuali conseguenze legislative: alcune norme chiave potrebbero cambiare già entro l’estate.


    💼 Vuoi una lettura personalizzata per la tua azienda?

    GV Consulting analizza per te l’impatto potenziale delle riforme derivanti dal referendum, soprattutto in ambito Industria 5.0, credito d’imposta, energia e compliance ambientale.

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  • Proroga Transizione 5.0 al 2026: Cosa sappiamo a giugno 2025?
    ❓ L’Industria 5.0 è stata prorogata al 2026?

    Ad oggi, giugno 2025, non esiste ancora nessuna conferma ufficiale sull’estensione del piano Transizione 5.0 al 2026.

    Tuttavia, voci autorevoli e fonti informali raccolte da associazioni di categoria e operatori del settore indicano una possibilità concreta di proroga, soprattutto considerando:

    • i ritardi nell’implementazione dei bandi operativi,
    • le difficoltà di accesso al credito da parte delle imprese,
    • la pressione crescente delle Regioni (in particolare Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna) per estendere i tempi.
    📅 Quali sono le scadenze attuali?

    Secondo le regole in vigore oggi, il Piano Transizione 5.0 prevede che:
    le spese devono essere sostenute entro il 31 dicembre 2025,
    i beni strumentali devono essere consegnati e messi in funzione entro tale data,
    per alcuni casi può valere una “prenotazione” entro il 2024, con consegna entro fine 2025, ma non oltre.

    🔍 Perché si parla di proroga al 2026?

    La proroga della Transizione 5.0 al 2026 è un tema sempre più centrale per imprese e consulenti. Ecco i motivi principali per cui si spinge in questa direzione:

    • Tempi tecnici troppo stretti: molte imprese non sono riuscite ad accedere ai fondi entro il primo semestre 2025.
    • Misura complessa: il meccanismo di accesso è più articolato rispetto all’Industria 4.0 (serve dimostrare il risparmio energetico).
    • Elezioni regionali e pressione politica: con l’avvicinarsi delle scadenze elettorali, si ipotizza che il Governo possa approvare una proroga per dare respiro al sistema produttivo.
    • Scarsa efficacia nei primi mesi: i primi dati sul tasso di utilizzo delle risorse non sono incoraggianti.

    🗣️ Le ultime dichiarazioni ufficiali

    Nessun ministro ha ancora annunciato ufficialmente una proroga.
    Tuttavia, secondo indiscrezioni circolate a fine maggio tra ambienti vicini al MIMIT e al MEF, si starebbe valutando una possibile estensione delle scadenze, da inserire nella prossima Legge di Bilancio o in un decreto estivo.


    🌍 Focus geografico: la Lombardia guida il dibattito

    Secondo i dati di Google Trends, le ricerche legate a “Industria 5.0 proroga” stanno avendo un boom soprattutto in Lombardia, seguita da Veneto ed Emilia-Romagna.
    Questo conferma che il tema è particolarmente sentito nelle regioni a forte vocazione manifatturiera.


    ⚠️ Cosa fare in attesa della proroga?

    Anche se la proroga non è ancora ufficiale, le aziende non devono fermarsi:

    1. Verificare subito se i progetti in corso rientrano nei requisiti del Piano 5.0.
    2. Contattare un consulente esperto per pianificare al meglio gli investimenti e anticipare la documentazione necessaria.
    3. Valutare strumenti di efficienza energetica e software per la tracciabilità, che saranno centrali anche nel 2026 se la proroga verrà confermata.

    👷 Chi può supportarti?

    🔧 GV Consulting, con anni di esperienza nel settore metalmeccanico e una verticalizzazione su ERP e industria 4.0/5.0, è pronta a supportare le imprese nella pianificazione strategica anche in vista di una possibile proroga. Non serve aspettare l’ufficialità: essere pronti prima degli altri è già un vantaggio competitivo.

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    📝 Conclusione

    La proroga dell’Industria 5.0 al 2026 non è ancora ufficiale, ma tutto lascia pensare che si stia andando in quella direzione.
    Nel frattempo, le imprese devono continuare a investire con consapevolezza, adottando strumenti e tecnologie idonee per accedere agli incentivi esistenti.