L’industria 4.0 è conclusa,
gli incentivi no.

Accesso agevolato a fondi, bonus e agevolazioni fiscali per portare la tua azienda nel futuro.

Affrettati!


Lo stato italiano ha apposto un plafond massimo di € 2.2 Mlrd, da richiedere entro il 2026. Perché lasciarli sfuggire? Contattaci, GV Consulting è l’azienda italiana leader nel settore accesso incentivi 5.0.

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I clienti sono la nostra forza. Ecco cosa ne pensano di GV Consulting

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Francesco T.

Ci puoi aver conosciuto su:

  • Le piccole imprese del Sud Italia possono affrontare il 2026 con una prospettiva concreta di agevolazioni fiscali e contributi sugli investimenti.
    Il pacchetto di misure attivabili — Industria 4.0, ZES 2026 e Nuova Sabatini — può arrivare fino all’80% complessivo di beneficio.

    In questo articolo analizziamo:

    • ✅ come funziona il credito d’imposta Industria 4.0
    • ✅ le novità della ZES 2026
    • ✅ la cumulabilità con la Nuova Sabatini
    • ✅ esempi pratici, scadenze e checklist

    ✅ Credito d’imposta Industria 4.0 – 20%

    Il credito d’imposta Industria 4.0 rimane attivo anche per il 2026, con condizioni precise.

    • Aliquota: 20%
    • Prenotazione obbligatoria: serve ordine firmato e acconto del 20% entro il 31/12/2025
    • Realizzazione investimento: consegna della macchina entro il 30/06/2026

    👉 Esempio pratico:
    Se una PMI ordina un macchinario da €300.000 nel 2025 (con acconto da €60.000), potrà ottenere un credito di €60.000 anche se la consegna avverrà nel 2026.


    ✅ ZES 2026 – fino al 60%

    La ZES Unica per il Sud Italia è stata rinnovata e confermata da fonti governative.
    Si tratta di uno degli strumenti più potenti per favorire lo sviluppo delle imprese meridionali.

    • Aliquota: fino al 60% di credito d’imposta
    • Periodo di validità: dal 01/01/2026 al 15/11/2026
    • Beneficiari: investimenti produttivi nelle regioni del Sud (Campania, Puglia, Calabria, Sicilia, Basilicata, Molise, Abruzzo e Sardegna)

    👉 Esempio pratico:
    Un investimento da €500.000 può generare fino a €300.000 di credito d’imposta ZES.


    ✅ Nuova Sabatini – 10%

    La Nuova Sabatini continua a supportare le imprese che acquistano beni strumentali.
    La vera forza sta nella cumulabilità con la ZES, che rende l’agevolazione ancora più conveniente.

    • Aliquota: 10%
    • Cumulabilità: fino al 60% complessivo con ZES
    • Regolamento: aiuti di Stato, quindi occorre rispettare i limiti europei

    👉 In pratica, con un investimento da €300.000, la combinazione ZES + Sabatini può generare fino a €180.000 di contributi complessivi.


    🎯 Contributo complessivo fino all’80%

    Combinando le tre misure principali:

    • 20% Industria 4.0
    • 60% ZES 2026
    • 10% Nuova Sabatini

    ➡️ Il contributo complessivo può arrivare fino all’80% del valore dell’investimento.

    📊 Condizione chiave: la spesa minima complessiva è di €200.000.


    📅 Scadenze da segnare in agenda

    Per non perdere le opportunità, è fondamentale rispettare le date:

    AgevolazioneAliquotaPrenotazionePeriodo validitàScadenza consegna
    Industria 4.020%Ordine + 20% acconto entro 31/12/2025fino al 30/06/202630/06/2026
    ZES 2026fino al 60%01/01/2026 – 15/11/202615/11/2026
    Nuova Sabatini10%2026secondo regole MIMIT

    📌 Checklist per le Piccole Imprese del Sud

    1. 📑 Verifica il progetto di investimento → almeno €200.000 di spesa complessiva.
    2. 🖊️ Prenota entro il 31/12/2025 con ordine firmato e acconto del 20%.
    3. 🚚 Assicurati che la consegna avvenga entro giugno 2026 per Industria 4.0.
    4. 🏭 Monitora la finestra ZES 2026 → valida solo fino al 15 novembre 2026.
    5. 📊 Valuta il cumulo con la Nuova Sabatini per massimizzare il beneficio.

    ❓ FAQ sulle Agevolazioni 2026

    1. Le agevolazioni sono valide solo per il Sud Italia?
    Sì, la ZES riguarda esclusivamente le regioni del Mezzogiorno. Industria 4.0 e Sabatini sono invece nazionali.

    2. Posso cumulare ZES, Sabatini e Industria 4.0?
    Sì, nei limiti previsti dagli aiuti di Stato. La somma può arrivare fino all’80%.

    3. Qual è la spesa minima per accedere alle agevolazioni?
    La soglia è fissata a €200.000.

    4. Cosa succede se non rispetto le scadenze?
    Gli incentivi non sono retroattivi: fuori termine si perdono i benefici.


    🚀 Conclusione

    Il 2026 sarà un anno cruciale per le piccole imprese del Sud Italia.
    Grazie alla combinazione di Industria 4.0, ZES e Nuova Sabatini, il pacchetto di agevolazioni può arrivare fino all’80% sugli investimenti produttivi.

    👉 Pianificare in anticipo — già entro il 31/12/2025 — significa non solo garantirsi l’accesso ai contributi, ma anche assicurarsi risorse prima che i fondi vengano esauriti.


  • Industria 5.0: 5 cose che nessuno ti dice sugli incentivi (ESEMPI)

    Fino a pochi anni fa, tutti parlavano di Industria 4.0. Era la rivoluzione del “connettere le macchine al gestionale”, e grazie agli incentivi fiscali molte aziende hanno digitalizzato i processi produttivi.

    Oggi però la 4.0 non se la fila più nessuno: i fondi sono terminati, e il tema è diventato “vecchio”.

    Al suo posto è arrivata l’Industria 5.0, che parte dallo stesso concetto (connettere la macchina al gestionale), ma aggiunge un elemento decisivo: il risparmio energetico.
    Ecco perché oggi parliamo di transizione 5.0, una misura che premia chi investe in macchinari più efficienti e sostenibili.

    Ma attenzione: ci sono 5 verità sugli incentivi Industria 5.0 che pochi conoscono, e che possono fare la differenza per una PMI.


    1. Gli incentivi non valgono per sempre

    Gli incentivi non sono eterni. La normativa prevede:

    ScadenzaDettaglio
    31 dicembre 2025Consegna fisica della macchina
    28 febbraio 2026Termine per perizia e certificazioni

    Molti parlano già di proroga Industria 5.0 al 2026, ma non c’è alcuna garanzia. Rimandare può significare:

    • rischiare di non trovare più fondi disponibili;
    • perdere tempo prezioso nell’iter burocratico.

    👉 Morale: chi pianifica oggi, mette in sicurezza gli incentivi.


    2. Non basta comprare una macchina nuova

    Un errore comune è pensare che basti sostituire un macchinario. In realtà, la 5.0 richiede molto di più:

    • Connessione al gestionale → come nella 4.0, la macchina deve dialogare con i sistemi aziendali.
    • Monitoraggio energetico → obbligatorio l’uso di una pinza amperometrica, installata e collegata per almeno 5 anni.
    • Software collegati → rientrano anch’essi negli incentivi, deducibili con la stessa percentuale del macchinario.

    📌 Esempio pratico:
    Un’azienda acquista un taglio laser fibra da 300.000 € e aggiunge un software da 20.000 €.
    → Totale agevolabile: 320.000 €
    → Efficientamento >15% → credito d’imposta 45%
    → Risparmio fiscale: 144.000 €


    3. Le perizie costano… ma sono incentivate

    Ogni investimento 5.0 richiede due step fondamentali:

    • Perizia tecnica per certificare l’efficientamento energetico.
    • Certificazione contabile per validare il credito d’imposta.

    Molti imprenditori si spaventano per i costi, ma la normativa prevede coperture:

    SpesaCopertura per PMI
    Perizia tecnicafino a 10.000 €
    Certificazione del creditofino a 5.000 €

    👉 Tradotto: anche i costi di compliance rientrano negli incentivi.


    4. Il risparmio energetico non è un optional

    La 4.0 premiava la digitalizzazione, la 5.0 premia il risparmio energetico.

    La percentuale di incentivo dipende dal livello di efficientamento raggiunto:

    Efficientamento energeticoCredito d’imposta
    5% – 10%35%
    10% – 15%40%
    Oltre 15%45%

    📌 Esempio pratico:

    • Vecchia macchina: consumo annuo 120.000 kWh
    • Nuova macchina: consumo annuo 95.000 kWh
    • Risparmio: 25.000 kWh (20%)
      → Accesso al credito d’imposta del 45%.

    💡 Più risparmi energia, più lo Stato ti restituisce.


    5. Le PMI sono le più avvantaggiate

    Molti pensano che gli incentivi siano pensati per i grandi gruppi industriali. In realtà, le PMI sono le vere protagoniste della transizione 5.0:

    • Hanno coperture extra per perizie e certificazioni.
    • Investono in macchinari da 200-400 mila €, tipici del target.
    • Beneficiano subito del risparmio in bolletta.

    📌 Per una PMI, il mix “risparmio energetico + credito d’imposta” può significare recuperare quasi metà dell’investimento in tempi brevi.


    Checklist: come dimostrare l’efficientamento energetico senza impazzire

    Diagramma di flusso che rappresenta i passaggi per ottenere gli incentivi della 5.0 con GVCONSULTING. L'immagine mostra tre icone collegate da frecce blu: la prima icona a sinistra raffigura una lente d'ingrandimento con un punto interrogativo e ingranaggi, simboleggiando l'analisi e la consulenza iniziale. Al centro, il logo di GVCONSULTING è accompagnato da un'icona con una mano che sostiene un ingranaggio con un segno di spunta, rappresentando la soluzione fornita dalla consulenza. A destra, l'ultima icona mostra monete impilate con un documento che riporta un simbolo di percentuale, indicando il raggiungimento degli incentivi finanziari.

    Molti si chiedono: “Come posso dimostrare che la nuova macchina consuma meno?”
    Ecco la checklist pratica in 4 step:

    1. Confronto ex ante/ex post → raccogli i consumi della macchina precedente. (anche qui, serve una pinza amperometrica).
    2. Perizia tecnica → affidati a un tecnico qualificato (dichiarazione di terzietà) che certifichi il risparmio.
    3. Installazione pinza amperometrica certificata → obbligatoria per 5 anni, collegata al gestionale.
    4. Certificazione contabile → validazione finale per poter accedere al credito.

    👉 Seguendo questi passaggi, il rischio di errori o contestazioni è praticamente azzerato.


    Industria 4.0 vs 5.0: cosa cambia davvero

    Un confronto diretto aiuta a capire meglio le differenze.

    CaratteristicaIndustria 4.0Industria 5.0
    Focus principaleDigitalizzazioneEfficientamento energetico
    ConnettivitàMacchine ↔ GestionaleMacchine ↔ Gestionale + Pinza amperometrica
    IncentiviCredito d’imposta su beni interconnessiCredito d’imposta su beni efficienti
    Copertura per PMILimitataFino a 15.000 € su perizie e certificazioni

    💡 In breve: la 4.0 era digitale, la 5.0 è digitale + sostenibile.


    Proroga Industria 5.0: cosa sappiamo (e cosa no)

    Una delle query più cercate è proroga industria 5.0.
    Ad oggi:

    • Le scadenze restano fissate a fine 2025 (con perizie entro febbraio 2026).
    • È probabile un’estensione al 2026, ma non ancora confermata.

    👉 Cosa significa per le PMI?

    • Pianificare gli acquisti ora è più sicuro.
    • Se arriverà la proroga, sarà un vantaggio extra, non una scusa per rimandare.

    Benefici concreti dell’Industria 5.0

    Ricapitoliamo i principali vantaggi:

    • Fiscali → fino al 45% di credito d’imposta.
    • Energetici → riduzione dei consumi e della bolletta.
    • Produttivi → macchinari più performanti.
    • Strategici → immagine sostenibile e più competitività nei mercati.

    FAQ su Industria 5.0

    Industria 5.0 cos’è?

    È l’evoluzione della 4.0: connessione digitale + risparmio energetico, con incentivi fiscali fino al 45%.

    Quali incentivi prevede?

    Credito d’imposta dal 35% al 45% su macchinari, software e perizie.

    Come dimostrare l’efficientamento energetico per il 5.0?

    Confronto consumi ex ante/ex post, perizia tecnica e monitoraggio tramite pinza amperometrica.

    Quali sono le scadenze?

    Consegna macchine entro il 31/12/2025, perizie entro il 28/02/2026.

    Le PMI sono avvantaggiate?

    Sì, con coperture fino a 15.000 € su perizie e certificazioni, oltre al credito d’imposta.


    Perché muoversi subito?

    L’Industria 5.0 è molto più di un semplice incentivo:

    • Aiuta a rinnovare i macchinari,
    • Riduce i consumi,
    • Permette di recuperare fino al 45% dell’investimento.

    📌 La chiave è agire per tempo: aspettare la proroga può essere rischioso, mentre iniziare oggi significa garantirsi risparmio e vantaggi fiscali certi.


  • La Guida Definitiva all’Industria 5.0: Capire gli Incentivi, la Conformità e i Requisiti per le PMI

    Prima di andare a vedere come accedere agli incentivi, dobbiamo assolutamente spiegare cos’è l’industria 5.0 e cosa la differenzia dalla transizione 4.0

    Cos’è l’Industria 5.0

    L’Industria 5.0 è l’evoluzione naturale della 4.0. Non si tratta solo di connettere le macchine al gestionale: oggi l’obiettivo principale è ridurre i consumi energetici e rendere più sostenibile la produzione industriale.

    In pratica, un macchinario è considerato “efficiente” quando consuma meno energia rispetto alla macchina che sostituisce o a quelle disponibili negli ultimi anni.

    Per le PMI italiane, questo significa poter beneficiare di incentivi fiscali concreti, fino al 45%, che rappresentano un’opportunità reale per modernizzare il parco macchine senza gravare sul bilancio.


    Incentivi Industria 5.0: una panoramica chiara

    Gli incentivi Industria 5.0 sono pensati per facilitare l’adozione di macchine più efficienti e tecnologicamente avanzate. La struttura principale comprende:

    • Credito d’imposta fino al 45% sull’investimento della macchina;
    • Inclusione del software collegato al macchinario, con possibilità di deduzione alla stessa percentuale;
    • Spese peritali e certificazioni fino a 10.000 € per le PMI e certificazione del credito da revisore contabile fino a 5.000 €;
    • Scadenze precise: consegna macchina entro il 31/12/2025, perizia entro il 28/02/2026.

    Questi strumenti permettono di valutare con serenità e precisione ogni investimento, senza rischiare di perdere incentivi importanti.


    Requisiti tecnici per ottenere gli incentivi

    Diagramma di flusso che rappresenta i passaggi per ottenere gli incentivi della 5.0 con GVCONSULTING. L'immagine mostra tre icone collegate da frecce blu: la prima icona a sinistra raffigura una lente d'ingrandimento con un punto interrogativo e ingranaggi, simboleggiando l'analisi e la consulenza iniziale. Al centro, il logo di GVCONSULTING è accompagnato da un'icona con una mano che sostiene un ingranaggio con un segno di spunta, rappresentando la soluzione fornita dalla consulenza. A destra, l'ultima icona mostra monete impilate con un documento che riporta un simbolo di percentuale, indicando il raggiungimento degli incentivi finanziari.

    Per essere conformi e accedere ai crediti d’imposta, i macchinari devono soddisfare alcuni requisiti chiave:

    1. Efficienza energetica comprovata;
    2. Connessione al gestionale, garantendo la continuità digitale;
    3. Monitoraggio dei consumi tramite pinza amperometrica per almeno 5 anni;
    4. Perizie e certificazioni conformi alle norme Industria 4.0 e 5.0.

    Seguire questi criteri assicura una transizione sicura e priva di sorprese, dando alle PMI la tranquillità di rispettare tutte le normative e massimizzare i benefici fiscali.


    Domande frequenti su Industria 5.0

    Industria 5.0 cos’è?
    È la digitalizzazione industriale evoluta, con focus sul risparmio energetico e sull’ottimizzazione dei processi produttivi.

    Quali incentivi sono disponibili?
    Crediti d’imposta fino al 45%, comprensivi di macchinari, software e certificazioni, pensati per agevolare le PMI.

    Come dimostrare l’efficientamento energetico?
    Attraverso una perizia certificata e un monitoraggio costante dei consumi, garantendo dati chiari e trasparenti.

    Quali sono le scadenze da rispettare?

    • Consegna macchina: entro 31/12/2025
    • Perizia: entro 28/02/2026

    Perché vale la pena conoscere l’Industria 5.0

    L’Industria 5.0 offre vantaggi concreti:

    • Riduzione dei consumi energetici e quindi dei costi operativi;
    • Accesso a incentivi fiscali significativi;
    • Aggiornamento tecnologico senza impatti sul bilancio;
    • Preparazione a un futuro industriale più sostenibile e competitivo.

    Conoscere questi strumenti consente alle PMI di prendere decisioni informate, pianificare gli investimenti e restare al passo con le opportunità legislative.


  • Mantenimento iscrizione Albo Certificatori: Novità 2025

    Dal 17 settembre 2025 è attiva la procedura telematica per il mantenimento dell’iscrizione all’Albo dei certificatori, accessibile sul portale certificatoricreditors.mimit.gov.it.

    Si tratta di un adempimento essenziale per tutti i professionisti e le società che operano con certificazioni legate a ricerca, sviluppo, innovazione e design, strumenti indispensabili per accedere alle agevolazioni dei piani Transizione 4.0 e Transizione 5.0.

    La procedura nasce dall’articolo 6 del decreto direttoriale MIMIT 21 febbraio 2024, in attuazione del DPCM 15 settembre 2023, che introduce per la prima volta l’obbligo di rinnovo annuale dell’iscrizione.


    Scadenze e obblighi di rinnovo

    Gli iscritti all’Albo devono:

    • confermare, tra il 1° gennaio e il 31 ottobre di ogni anno, la volontà di mantenere l’iscrizione;
    • attestare la permanenza dei requisiti richiesti.

    ⚠️ La mancata comunicazione comporta la decadenza dall’Albo dal 1° gennaio dell’anno successivo.


    Requisiti per il mantenimento

    Il criterio principale resta la continuità operativa:

    • occorre dimostrare di aver completato almeno 15 progetti collegati a contributi o sovvenzioni per ricerca, sviluppo, innovazione e design negli ultimi tre anni.

    Questo requisito selettivo garantisce che l’Albo rimanga uno strumento affidabile, composto da professionisti realmente attivi e qualificati.


    Procedura semplificata

    Rispetto all’iscrizione iniziale, il mantenimento prevede modalità semplificate:

    • accesso con SPID o CIE e firma digitale;
    • pagamento del solo bollo da 16 € via PagoPA (senza la tassa governativa di 168 € prevista al primo inserimento);
    • precompilazione automatica dei dati e dei progetti ancora validi;
    • integrazione obbligatoria del campo sulle attività svolte.

    Inoltre, è possibile aggiornare gli ambiti di competenza, aggiungendo nuovi settori in cui si intende operare.


    Tolleranza e sospensione

    Il sistema introduce un meccanismo di flessibilità:

    • è possibile non richiedere il mantenimento fino a due periodi consecutivi senza perdere definitivamente l’iscrizione;
    • solo al terzo mancato rinnovo scatta la sospensione dall’Albo e l’impossibilità di trasmettere certificazioni.

    Perché il mantenimento dell’Albo è fondamentale

    Questa prima applicazione della procedura di mantenimento rappresenta un passaggio chiave per consolidare l’Albo come strumento di qualità a supporto dei meccanismi di agevolazione.

    Un Albo aggiornato e affidabile garantisce:

    • maggiore trasparenza nei progetti di Transizione 4.0 e 5.0;
    • certificazioni solide e meno rischi di contestazioni;
    • continuità per le imprese che investono in innovazione, digitale ed efficienza energetica.

    Conclusione

    Il mantenimento dell’iscrizione all’Albo Certificatori 2025 non è una semplice formalità, ma un requisito imprescindibile per restare nel circuito delle agevolazioni 4.0 e 5.0.

    Grazie alla nuova procedura telematica, l’adempimento è più semplice e accessibile, ma richiede attenzione: la scadenza del 31 ottobre 2025 è un termine da non sottovalutare per non perdere opportunità fiscali e progettuali.