Iperammortamento 2026: le nuove regole che sostituiscono Transizione 4.0 e 5.0

Il Governo ha ufficialmente inserito nella Legge di Bilancio 2026 il nuovo iperammortamento, la misura che sostituirà i piani Transizione 4.0 e Transizione 5.0.
Il nuovo schema premia le imprese che investono in beni strumentali digitali e green, con una maggiorazione fino al 220% per chi raggiunge obiettivi di efficientamento energetico.

Secondo la bozza dell’articolo 95 della legge, si tratta di un incentivo fiscale automatico, gestito dal GSE, destinato alle imprese che effettuano investimenti tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2026, con possibilità di completamento entro il 30 giugno 2027.


⚙️ Le nuove aliquote dell’iperammortamento 2026

Le aliquote base per i beni strumentali 4.0 sono:

  • 180% per investimenti fino a 2,5 milioni di euro
  • 100% per investimenti tra 2,5 e 10 milioni di euro
  • 50% per investimenti tra 10 e 20 milioni di euro

👉 Con un’IRES al 24%, si traduce in un vantaggio fiscale fino al 43,2% per la fascia più bassa.


🌱 Maggiorazioni per investimenti green

Le imprese che, grazie ai nuovi beni, ottengono una riduzione dei consumi energetici almeno del 3% sull’intera struttura produttiva o del 5% sul processo interessato, accederanno a maggiorazioni ancora più alte:

  • 220% fino a 2,5 milioni di euro
  • 140% tra 2,5 e 10 milioni
  • 90% tra 10 e 20 milioni

📊 In termini fiscali, il beneficio arriva fino al 52,8% del costo dell’investimento.


☀️ Incentivi anche per fotovoltaico e FER

Grande novità: il nuovo iperammortamento include anche i beni strumentali per l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili destinate all’autoconsumo — compresi pannelli fotovoltaici e sistemi di accumulo.
Gli impianti dovranno essere conformi ai moduli fotovoltaici previsti dal DL 181/2023 e integrati nel ciclo produttivo aziendale.


🧾 Semplificazioni e cumuli

Come nel piano 5.0, sono confermate alcune semplificazioni chiave:

  • Efficientamento presunto se si sostituiscono beni obsoleti (ammortati da oltre 24 mesi);
  • Accesso facilitato per progetti realizzati tramite ESCo con contratti EPC.

L’incentivo è cumulabile con altre agevolazioni nazionali o europee, purché non coprano le stesse spese ammissibili.


🕒 Durata limitata: solo per il 2026

La misura vale solo per gli investimenti effettuati nel 2026, con consegna ammessa entro il 30 giugno 2027 (previo acconto del 20%).
Molte imprese e associazioni chiedono già una proroga triennale, ma per ora il piano resta annualizzato.


🧩 Gestione e controlli affidati al GSE

Il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) sarà l’ente incaricato di:

  • gestire la piattaforma digitale di domanda;
  • ricevere certificazioni e comunicazioni degli investimenti;
  • effettuare i controlli e la verifica dei requisiti.

Il decreto attuativo MIMIT-MEF-MASE, atteso entro 30 giorni dall’entrata in vigore della legge, definirà le modalità tecniche e i limiti di spesa ammissibili (€/kW per FER e €/kWh per accumuli).


🧠 Conclusione

Il nuovo iperammortamento 2026 segna la fine ufficiale della Transizione 4.0 e 5.0, ma ne eredita la logica: digitalizzazione e sostenibilità.
Con incentivi fino al 220%, includendo anche i pannelli fotovoltaici e i beni green, si profila come la misura più potente per gli investimenti industriali del prossimo anno.

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