Fondi 4.0 esauriti? Facciamo chiarezza: disponibili ancora 930 milioni di euro

Aggiornamento luglio 2025
Negli ultimi giorni, molti imprenditori si stanno chiedendo:

I fondi 4.0 sono esauriti davvero?

La risposta è no. Nonostante la sospensione momentanea delle conferme da parte del GSE lo scorso 17 giugno, oggi è ufficiale: restano disponibili ancora oltre 930 milioni di euro per investimenti in beni strumentali 4.0 da effettuare nel 2025.

Perché si è parlato di fondi 4.0 esauriti?

Il 17 giugno 2025, in poche ore, la piattaforma GSE ha sospeso le conferme delle prenotazioni, comunicando l’apparente esaurimento dei fondi 4.0. In realtà, si è trattato di un blocco precauzionale, previsto dalla Legge di Bilancio, che ha introdotto un tetto massimo di spesa agevolabile di 2,2 miliardi di euro.

Questa misura è stata adottata per evitare il superamento del plafond, dato l’elevato numero di comunicazioni preventive inviate entro il 15 maggio 2025.

La verità dopo le verifiche: fondi ancora disponibili

A distanza di qualche settimana, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) e il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) hanno fatto chiarezza. Dopo aver analizzato tutte le richieste ricevute, hanno confermato:

  • 546,3 milioni € prenotati con il vecchio modello
  • 721,2 milioni € con il nuovo sistema di prenotazione
  • Totale impegnato: 1.267,5 milioni €
  • Fondi residui: circa 932,5 milioni €

Quindi no: i fondi 4.0 non sono esauriti. Ci sono ancora risorse a disposizione per chi ha presentato correttamente le comunicazioni o lo farà nelle prossime aperture.

Cosa cambia nel 2025 per il credito d’imposta 4.0

Con la Legge di Bilancio, dal 1° gennaio 2025 è cambiato l’accesso agli incentivi per gli investimenti in beni materiali 4.0:

  • Obbligo di comunicazione preventiva tramite il portale GSE
  • Investimenti agevolabili se almeno il 20% è versato entro il 31 dicembre 2025
  • Scadenza finale per l’investimento: 30 giugno 2026
  • Massimale totale: 2,2 miliardi di euro

Tutti gli investimenti precedenti al 2025 continuano a rientrare nel credito automatico, purché rispettino i criteri.

Le richieste delle associazioni e il futuro del 4.0

Alla luce della complessità della nuova procedura, molte associazioni di categoria (CNA, Confartigianato, Confcommercio ecc.) hanno scritto al Ministro Urso chiedendo:

  • Il ripristino del credito automatico
  • Il reinserimento dei software tra i beni agevolabili

E la Transizione 5.0?

Parallelamente, si discute anche del futuro del Piano Transizione 5.0, legato a digitalizzazione ed efficienza energetica. Dei 6,3 miliardi previsti, solo 1,6 miliardi sono stati spesi, e si valutano proroghe e rimodulazioni, con un possibile recupero di circa 3 miliardi di euro.


In conclusione

👉 I fondi 4.0 non sono esauriti.
Ci sono ancora margini importanti per investire e ottenere il credito d’imposta, ma il tempo è limitato e la procedura più articolata rispetto al passato.

Se vuoi essere certo di accedere agli incentivi 4.0 o vuoi valutare una strategia combinata con il Piano 5.0, affidati a chi ha già seguito decine di aziende in questi passaggi.

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